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L'arte di Riccardo Chailly

la serie di programmi in omaggio ai grandi direttori italiani contemporanei

L'arte di Riccardo ChaillyIl programma L'arte di Riccardo Chailly che va in onda stasera, sabato 29 maggio, nel ciclo La memoria e l'invenzione continua l'esplorazione del repertorio del grande direttore italiano, figlio dell'importante compositore Luciano Chailly.

Nemo profeta in patria, è in sostanza il valido detto che ha accompagnato i più celebri direttori italiani dal Novecento ad oggi: cominciò Toscanini, cui la NBC fece i ponti d'oro per la propria orchestra che si sfaldò subito dopo la morte del più rappresentativo dei nostri direttori, continuò De Sabata, che all'estero ebbe una notorietà sicuramente maggiore di quella tributatagli dai nostri, proseguì Serafin (ne dimentichiamo molti non per incuria, ma per spazio), fino ai nostri giorni con Abbado a Vienna e Berlino (corrispondono circa a luoghi come Princeton per i matematici, Mit per i tecnici, oppure La Sorbonne per la nostra vecchia cara Europa), Muti a Londra e Filadelfia e appunto Chailly in Olanda, alla guida del prestigioso Concertgebouw di Amsterdam, un tempio.

Chailly prosegue la linea tracciata da Toscanini e rivisitata con grande maturità da Abbado: quella linea che consente un distacco emotivo per rendere ancora più partecipato l'ascolto, la ricerca di equilibri, l'approfondimento delle linee musicali, della nitidezza, della semplicità complessa dell'insieme. Ma soprattutto ha, insieme ad Abbado, la grande apertura verso la musica moderna e contemporanea, della quale è interprete oculato ed attento.

A Chailly dunque il tributo di questa serie di trasmissioni che ne delineano in forma estremamente sintetica il percorso estetico, il travaglio culturale, le fasi della maturità del direttore.



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