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Le voci della lirica: tenore, Alfredo Kraus

in onda martedì 11 maggio alle ore 6,00

Le voci della lirica: tenore, Alfredo Kraus "La voce è un mistero... non possiamo vederla, né toccarla... non possiamo nemmeno capire come sia la nostra stessa voce... è lo strumento più affascinante di tutti, perché siamo noi stessi lo strumento, e lo controlliamo per mezzo di sensazioni interne".

Alfredo Kraus, il grandissimo tenore cui la trasmissione odierna è dedicata, è sempre stato un convinto sostenitore dell'assoluta unicità della tecnica vocale, di un approccio al canto basato su poche regole e molte immagini, fantasiose e colorite, in cui la voce, il fiato, la proiezione del suono e la sua ricchezza divengono fiumi, giochi di palline, magici luoghi in cui il suono, sempre magicamente, si crea e si diffonde ("Per comprendere il canto abbiamo bisogno di un linguaggio speciale, e anche di un mucchio di immaginazione. Non può essere spiegato in altre maniere").

Certo, ascoltandolo sembra tutto davvero facile: la dizione perfetta, una assoluta padronanza dei suoni acuti, la fluidità del suono e la perfezione della tecnica sono caratteristiche di un cantante che è stato tra i più grandi del nostro tempo.

Nato a Las Palmas di Gran Canaria nel 1927, Alfredo Kraus fortunatamente non proseguì gli studi di perito elettronico suggeritigli dal padre, ma si dedicò interamente al canto; suo primo personaggio, che lo accompagnerà nella sua lunga carriera, è quello del Duca di Mantova, che interpreta al suo debutto al Teatro Reale del Cairo nel 1956.

Alfredo Germont è un altro eroe della lirica cui Kraus diede voce moltissime volte, tra le quali nella stagione 1957-58 del Teatro Sao Carlo di Lisbona, con Maria Callas come Violetta; nei primi anni di carriera canterà Traviata anche a Torino e Londra; debutterà al Covent Garden nel '59 con Lucia, alla Scala nel 1960 con La Sonnambula, e del '66 è la prima al Metropolitan, ancora con Rigoletto.

Definito "Il miglior tenore leggero della sua epoca", Alfredo Kraus è stato uno degli esempi di maggior longevità vocale del nostro tempo, e lui stesso ce ne racconta il segreto: al suo debutto romano al Teatro dell'Opera fu presentato al tenore Giacomo Lauri Volpi, che ascoltatolo gli disse che la sua era proprio la tecnica giusta, e che se avesse saputo scegliere bene il repertorio avrebbe cantato per moltissimi anni.

Kraus così fece, dedicando la sua carriera ad un numero non troppo ampio di opere e personaggi, tutti però adatti alla sua vocalità, in modo tale che la sua voce poté rimanere fresca e robusta anche negli ultimi anni di vita; ascoltatelo nel recital del 1998 (un anno prima della morte) al Teatro Real di Madrid: ne "La donna è mobile" Kraus canta d'un solo fiato - a 71 anni - tutti i primi quattro versi...

Sempre Giacomo Lauri Volpi, grande tenore che non era però in genere troppo generoso coi colleghi, di Alfredo Kraus ebbe a dire: ""Kraus? Il primo tenore lirico del mondo: voce, intelligenza, consapevolezza, nobiltà lo rendono senza rivali".

Insisteremo anche noi su una caratteristica che sempre emerge parlando del grande tenore spagnolo: la nobiltà, intesa sia come eleganza innegabile del canto, sia come atteggiamento riservato dell'artista che nulla concede al pettegolezzo, agli aspetti più esteriori - e deteriori - della celebrità.

Alfredo Kraus si è dedicato molto all'insegnamento, tenendo - soprattutto negli ultimi anni - corsi e masterclasses in tutto il mondo; fu però sempre molto legato alla sua città natale, Las Palmas, che gli ha intitolato un Concorso Internazionale di Canto e a lui ha dedicato un grande Auditorium.

Nella discografia di Alfredo Kraus ricorrono Rigoletto, Traviata, Puritani, Werther, ed i principali titoli donizettiani; la trasmissione di oggi fa una carrellata delle sue interpretazioni che va dal 1960 (i Pescatori di perle) al 1979, la sua unica incisione di Bohème con James Levine.

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