Pianista particolarmente apprezzato per la sua bravura tecnica Nicolai Lugansky ha registrato nel 2002 per la Erato alcune pagine pianistiche di Frédéric Chopin, tra cui svettano i 28 preludi che il polacco diede alle stampe nel 1839, rinnovando quell'esplorazione dell'intera gamma di tonalità maggiori e minori che già Bach aveva affrontato col suo "Clavicembalo ben temperato".

Se i preludi di Chopin non introducono altro che a sé stessi, altrettanto vero è che sono scevri da alcun intento descrittivo o salottiero, aprendo l'immaginazione dell'ascoltatore alle emozioni suscitate dalla pura combinazione di suoni.

La lettura di Lugansky si evidenzia per l'estrema chiarezza del fraseggio e per le ineccepibili risorse virtuosistiche che entrano in gioco unicamente al servizio della musicalità chopiniana.

Forse un po' carente dal punto di vista della ricerca intepretativa, il compact si fa apprezzare per l'estrema naturalezza del risultato sonoro, qualità notevole non solo nei citati preludi, ma anche nelle altre pagine presentate: le due Ballate op. 47 e op. 52, e i tre Notturni op. 48 n. 1, op. 27 n. 2, op. 62 n. 2.

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