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Coppelia, tra il fantastico e il fiabesco

in onda lunedì 18 novembre alle ore 15,30

Coppelia, tra il fantastico e il fiabescoPotrebbe sembrare assurdo che per presentare la trasmissione di oggi, dedicata al celebre balletto "Coppelia", arriveremo a scomodare addirittura Sigmund Freud, ma la storia narrata nel balletto di Leo Delibes (di cui ascolteremo un'abbondante selezione) ha le sue origini biografiche e narrative proprio nell'inconscio, nelle paure infantili, nel "timore che un essere animato non sia veramente vivo" e nel fascino di ciò che lo scienziato tedesco definì "perturbante".

Il balletto, datato 1870, riprende la storia narrata nel 1816 nel romanzo "L'uomo della Sabbia" da E. T. A. Hoffmann, poliedrico artista dalla biografia e dai percorsi interiori assai travagliati, autore da una parte emblematico delle tematiche romantiche più spinte, dall'altra tanto moderno da sembrare il padre segreto di molti personaggi della narrativa fantastica di oggi; nel 1919 proprio Freud sottolineerà che Hoffmann fu in un certo senso un vero precursore delle moderne analisi dell'inconscio.

Tutto ciò per dire che effettivamente la fiaba di Coppelia, la bella bambola creata dalla malefica genialità del mago Coppelius che mette in pericolo l'amore di Franz e Swanilda, fiaba che nel balletto si conclude con un immancabile lieto fine, ci è nota soprattutto per questa versione musicale; Delibes, con i suoi celeberrimi valzer e galop, dà della novella di Hoffmann una visione narrativa assai leggera, naturalmente legata alla sua destinazione coreutica, e nasconde alcuni degli aspetti più inquietanti - nonché il tragico assurdo finale - della fantastica vicenda ideata da Hoffmann.

Coppélia

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