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Ritratto d'autore: Isaac Albéniz

in onda martedì 11 dicembre alle 12,00

Ritratto d'autore: Isaac AlbénizEnfant prodige, Isaac Albéniz (Camprodon, Spagna, 29 maggio 1860 - Cambo-les-Bains, Francia, 18 maggio 1909) fece il suo debutto a quattro anni improvvisando ad un concerto pubblico. Tre anni dopo la madre lo portò a Parigi per studiare con il maestro di Bizet e Debussy, Jean-François Marmontel.

Tornato in Spagna, Albéniz fuggì di casa, visse all'aperto mantenendosi come suonatore acrobata negli spettacoli di vaudeville. Aveva dodici anni quando, dopo incidenti e traversie, si imbarcò da clandestino su una nave per Buenos Aires, per andare poi a Cuba e negli Stati Uniti, dove iniziò a dare concerti a New York e a San Francisco. Tornò in Europa e soggiornò a Liverpool, Londra e Lipsia.

Albéniz fu sostanzialmente un autodidatta. Il suo spirito libero non tollerava imposizioni e regole, non era in grado di sottostare alla disciplina necessaria per portare avanti studi regolari. Furono gli incontri con altri talenti della musica a segnare il suo percorso artistico: Liszt a Budapest, Dukas a Parigi e Felipe Pedrell in Spagna. Quest'ultimo, studioso del folklore e delle danze popolari, convinse il giovane Isaac a diventare un compositore, servendosi della lingua spagnola.

A trent'anni Albéniz si dedicò alla zarzuela e mise in musica i libretti del banchiere inglese Money-Coutts. In pochi anni la sua produzione musicale per pianoforte, allo stesso tempo caratterizzata da tratti spagnoli e vicina al linguaggio dell'impressionismo, lo portò a un vasto successo, interrotto dalla precoce scomparsa a soli quarantanove anni.

Al centro dell'ispirazione di Albéniz rimangono sempre elementi folkloristici, anche se la struttura pianistica ha un grosso debito con Liszt. Spagnoli sono i ritmi esuberanti e le melodie sensuali che si possono avvertire nell'arrangiamento chitarristico della Suite Española op. 47, primo ascolto del programma.

Pubblicata postuma nel 1912, la Suite è una composizione per pianoforte costituita da otto brani, composti nel 1886 e riuniti l'anno seguente in onore della regina di Spagna. In realtà la composizione si componeva in origine di quattro soli pezzi (Granada, Cataluña, Sevilla e Cuba), cui l'editore Hofmeister ne aggiunse altri quattro, dopo la morte dell'autore.

I brani descrivono le diverse regioni spagnole e i rispettivi stili musicali, ad eccezione delle aggiunte dell'editore. Ne è un esempio la celebre Asturias, un tipico flamenco andaluso che poco ha che vedere con la regione atlantica delle Asturie.

Dopo il pezzo pianistico La Vega, ascolteremo in un arrangiamento orchestrale i brani n. 7, 6 e 4 dal ciclo Iberia, suite per pianoforte composta da fra il 1905 ed il 1909. Costituita da quattro libri di tre pezzi ciascuno, la suite fu molto apprezzato da Claude Debussy e Olivier Messiaen, che disse: "Iberia è la meraviglia per pianoforte; si trova ai posti più elevati fra i più brillanti pezzi scritti per il principe degli strumenti " .

Concluderà il programma dedicato a Isaac Albéniz Espagne (souvenirs) , due pezzi per pianoforte composti nel 1896, nella pregevole interpretazione del pianista Marc-André Hamelin.


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