Il 18 gennaio del 1934, grazie all'iniziativa del ministro delle Poste Jean Mistler, la Radio francese ha dato vita alla sua prima orchestra sinfonica permanente con il nome di Orchestre National de la Radiodiffusion française. Ribattezzata Orchestre national de l' Office de Radiodiffusion Télévision Française (ORTF) la formazione ha adottato dal 1974 l'attuale nome, Orchestre National de France.

Erede della tradizione interpretativa della musica francese, l'orchestra che nel 2008 ha nominato l'italiano Daniele Gatti come direttore musicale, ha acquisito nel tempo tutto il repertorio di una formazione internazionale. Il primo direttore titolare, D.E. Ingelbrecht, ha cominciato a fondare il repertorio tradizione dell'orchestra, nel quale predominavano le opere di Debussy e Ravel, ma con aperture a partiture come quella del Boris Godunov, che la radio francese ha contribuito, una delle prime, a far scoprire.

L'orchestra ha eletto dal 1944 come propria residenza principale il Théâtre des Champs-Élysées a Parigi e, nel secondo dopoguerra, ha visto alternarsi sul suo podio una serie di direttori di alto profilo: Manuel Rosenthal, André Cluytens, Roger Désormière, Charles Munch, Maurice Le Roux e Jean Martinon. Ma è con Sergiu Celibidache, primo Direttore ospite dal 1973 al 1975, e successivamente con Lorin Maazel che l'orchestra realizza un salto di qualità artistico. Altre figure importanti per l'orchestra sono state Jeffrey Tate, Charles Dutoit e Kurt Masur Direttore musicale dal 2002 al 2008.

Il primo appuntamento dedicato all'orchestra francese presenta tre registrazioni realizzate con il compositore, direttore d'orchestra e pianista statunitense Leonard Bernstein. Il Concerto per violoncello e orchestra in La minore op. 129, primo ascolto del programma, fu composto da Robert Schumann nell'ottobre del 1850. Vicissitudini varie e travagliate hanno però ritardato di dieci anni la prima esecuzione della partitura, quattro anni dopo la scomparsa dell'autore.

Erano passati circa settant'anni da quando, con il Concerto n.2 per violoncello e orchestra di Franz Joseph Haydn del 1783, un importante compositore aveva rivolto la propria attenzione al violoncello come strumento solista da concerto.

La composizione, una delle più audaci e ardue del compositore, si articola in tre movimenti che si susseguono senza soluzione di continuità. La ricchezza del materiale melodico, la tenue struttura orchestrale, il dialogo tra solista e orchestra senza antagonismo, ma con accenti quasi cameristici, la qualità lirica delle calde linee melodiche sono i caratteri che contraddistinguono questa pagina, entrata nel repertorio dei maggiori violoncellisti contemporanei.

Dopo l'Aroldo in Italia, sinfonia in quattro parti per viola concertante e orchestra op. 16 di Hector Berlioz, ascolteremo l'allegro e suggestivo balletto Le BSuf sur le Toit, op. 58 di Darius Milhaud. "Il toro sul tetto, ovvero il bar del dolce far niente" è il titolo di un'antica canzone del Brasile, paese in cui il compositore francese si recò come segretario da Paul Claudel, inviato a Rio de Janeiro in qualità di ministro plenipotenziario. Lì Milhaud ebbe l'opportunità di scoprire il folclore ed i ritmi sud-americani che riemergono in tutta la loro vivacità e malinconia nel balletto scritto nel 1919 su soggetto di Jean Cocteau.

L'opera non presenta una vera e propria storia, ma una successione di scene ambientate in un bar, dove passano vari personaggi originali: un bookmaker, un nano, un boxeur, una donna vestita con abiti maschili, un poliziotto che si fa decapitare dalle pale di un ventilatore prima di resuscitare. Tutti interpretati da Paul, François e Albert Fratellini, i famosi clown della famiglia di origine italiana di artisti di circo.



Orchestre National de France