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Note d'attualità - in onore di Karol Wojtyla, Beato

in onda lunedì 2 maggio alle ore 21,00

Note d'attualità - in onore di Karol Wojtyla, BeatoVogliamo celebrare con una puntata speciale la beatificazione di Karol Wojtyla, avvenuta ieri (domenica 1° maggio) a Roma.

Proponiamo quindi alla vostra attenzione la registrazione di quello che nel 1985 fu considerato un vero evento; nella festività dei Santi Pietro e Paolo, patroni della città di Roma, oltre alle parti polifoniche e gregoriane di prassi per le parti mobili della Messa (il cosiddetto "Proprium") la solenne celebrazione officiata da Papa Giovanni Paolo II a S. Pietro fu "sostenuta" nelle parti fisse (l'"Ordinarium Missae" composto da Kyrie, Gloria, Sanctus-Benedictus e Agnus Dei) dalla musica di Mozart, di cui venne eseguita la Messa dell'Incoronazione K 317.

Su quel podio del tutto speciale fu chiamato, dopo quindici anni di assenza dalla capitale, un Herbert von Karajan settantasettenne, che per una volta rinunciò ad applausi e compensi servendo con ispirata compostezza la celebrazione liturgica.

Quel 29 giugno dell'85 vide affiancati un Pontefice e un direttore d'orchestra tra i più amati della storia: ricordando l'indiscussa emozione di quell'evento - trasmesso allora in Mondovisione - lo riproponiamo integralmente, rivivendo quindi anche nelle varie fasi della liturgia (letture ed orazioni) un momento storico di musica e fede.

La devozione mariana che Karol Wojtyla maturò ventenne soprattutto attraverso la conoscenza di un trattato di S. Luigi Maria di Montfort, mutuò proprio da questo santo settecentesco il motto che poi da Pontefice assunse come proprio: "Totus tuus ego sum, Maria, et omnia mea tua sunt".
Nel 1987 questo testo venne musicato dal musicista polacco Henryk Gorecki in onore di Giovanni Paolo II in occasione del suo terzo pellegrinaggio in Polonia.

"Il mio amico Karol è stato una manna per il mondo e la Chiesa. E questo è già tanto, tantissimo. Sui gusti musicali dell'allora arcivescovo di Cracovia, posso dirle che ha sempre mostrato una spiccata passione per la musica popolare, la chitarra. Non aveva un'educazione musicale; il suo gusto era semplice - non direi rozzo o primitivo: semplice! - gli piacevano i canti corali delle montagne. Ha fatto cose molto importanti e noi lo apprezziamo per queste cose."

Sono parole del compositore polacco Krzysztof Penderecki, che nel 2005 aggiunse al suo "Requiem Polacco" una ciaccona per orchestra d'archi in memoria di Giovanni Paolo II.

Karol Wojtyla ci ha lasciato - tra le molte altre cose - testi teatrali e letterari; vi proponiamo una sua poesia che risulta per noi particolarmente interessante in questo centocinquantesimo dell'unità italiana: si tratta di "Pensando Patria", declamata da un emozionante ed emozionato Alberto Sordi.

Eccone il testo: "Quando penso "patria" esprimo me stesso, affondo le mie radici, è voce del cuore, frontiera segreta che da me si dirama verso gli altri, per abbracciare tutti, fino al passato più antico di ognuno: da questo emergo quando penso "patria" quasi celando in me un tesoro. Mi chiedo come accrescerlo, come dilatare lo spazio che esso riempie".

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