Pinza, ovvero il basso di Toscanini. Così potremmo definirlo e così in molti lo definirono, questo storico personaggio italiano dell'opera che, tra le oltre 200 interpretazioni di Don Giovanni della sua carriera, cantò con i più famosi direttori del suo tempo e fu invitato nei più importanti teatri e festival della sua epoca.

Romano di nascita ma ravennate di origine, all'inizio sportivo e ciclista, cantò la lirica su consiglio paterno. Visti i risultati, azzeccato.

Dopo la Grande Guerra la sua carriera, al pari di quelle di tanti suoi contemporanei, si svolse in America, dove con innata raffinatezza e avvedutezza, portò sulle scene un gran numero di prime esecuzioni americane o assolute di opere liriche italiane e internazionali.

Pignolo e accurato: questa la base del successo. Ma per il grande exploit di Don Giovanni vi fu certamente un'adesione intellettuale ed emotiva che ne fecero un'emblema del personaggio operistico ad ogni latitudine, chiamato da Toscanini, Walter, Klemperer, Furtwaengler e tanti altri grandi ad interpretarlo nelle loro versioni esecutive.

La rubrica "Le voci della lirica" di quest'oggi, invece, ci dà un assaggio del grande personaggio alle prese con altri ruoli importanti della sua carriera: il Faust di Gounod, il Boris di Musorgskij, il Boccanegra del Verdi, Bohème del Puccini dei quali restituì interpretazioni spesso magistrali.

Filodiffusione, V Canale, Auditorium
Le voci della lirica: basso, Ezio Pinza


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