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La maschera dell’Africa

Recensione - Le novità editoriali

La maschera dell’Africa scrittore indiano V.S. Naipaul romanzo premio nobel letteratura

di V.S. Naipaul
Editore: Adelphi

Lo scrittore indiano V.S. Naipaul è famoso non solo per il valore eccezionale del suo lavoro, che gli è valso il Premio Nobel per la Letteratura nel 2001, ma anche per la sua personalità non sempre accomodante. Ne sanno qualcosa gli organizzatori del Festival di Mantova, dove Naipaul, nel corso dell’edizione dello scorso anno, ha piantato tutti in asso; infastidito da alcune domande del pubblico e perfino dal comportamento della giornalista seduta al suo fianco sul palcoscenico.
Nel tempo la sua verve polemica ha colpito soprattutto il poeta Derek Walcott, altra celebrata figura della narrativa mondiale, attraverso un risentimento ribadito dalla lettura del recente “Scrittori di uno scrittore” (sempre edito da Adelphi, che sta dando alle stampe la sua opera intera).
Scatenando furiose proteste nella comunità editoriale anglosassone, pochi giorni fa Naipaul ha fatto parlare nuovamente di sé, dichiarando di sentirsi superiore alle scrittrici (!) per via del sentimentalismo che renderebbe inferiori quest’ultime; ed aggiungendo di essere in grado, grazie alla sola lettura di un paragrafo, di capire se scritto o meno da una donna.

Insomma: uno alla mano. Eppure la sua prosa è considerata da molti come la più bella al mondo nella lingua inglese e trova un felice riscontro nell’ultimo “La maschera dell’Africa”, nel quale l’autore prova ad afferrare la sopravvivenza delle credenze arcaiche e il nucleo primigenio di un intero, vastissimo continente. Il libro racconta il viaggio compiuto dallo scrittore in diversi paesi africani, e non di rado illumina il lettore in molti, felici momenti di scrittura. Questo conta. Il resto lasciamo stare.


A cura di Vittorio Castelnuovo
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