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Continua la saga Bach

in onda lunedì 11 novembre alle ore 15,30

Continua la saga BachDopo aver tentato di ricostruire - anche se certo non con rigore storiografico ed usufruendo esclusivamente del materiale disponibile nei nostri archivi - una genealogia bachiana partendo dalla musica, parliamo oggi dei figli musicisti di Johann Sebastian Bach.

Wilhelm Friedemann (1710 - 1784) fu il primo figlio da Sebastian avuto con la prima moglie Maria Barbara; oltre alla composizione, al clavicembalo, all'organo e al violino egli studiò giurisprudenza, filosofia e matematica ma dal 1733 si dedicò stabilmente alla musica, come organista e maestro di cappella; purtroppo non trovò mai una sistemazione professionalmente soddisfacente e stabile, e morì miseramente.

Soprannominato il Bach di Halle - città nella quale dimorò tra il 1746 e il'64 - da bambino Wilhelm Friedemann fu il destinatario di importanti opere che il padre scrisse proprio per dare a lui un'adeguata istruzione musicale, come il primo volume del "Clavicembalo ben temperato" e uno dei "Klavier-Buchlein"; fu sempre Wilhem Friedemann ad accompagnare il padre a Potsdam dall'Imperatore Federico II, nel celebre viaggio che fruttò la composizione dell'Offerta Musicale".

Autore di sinfonie, concerti, composizioni per clavicembalo, musica da camera, cantate sacre ed altre opere vocali, Wilhem Friedemann Bach presenta uno stile ora conservatore, ora influenzato dello stile galante; talvolta però, nella libertà di alcune armonie e nell'uso dei contrasti, si percepisce una personalità interessante ed aperta al futuro.

Secondogenito di Johann Sebastian e Maria Barbara fu Carl Philipp Emanuel (1714 - 1788), come il fratello nato a Weimar e dedito soprattutto alla musica per cembalo; in qualità di primo clavicembalista alla corte di Federico il Grande di Prussia il giovane Bach accompagnava alla tastiera l'imperatore, dilettante flautista e sedicente compositore, che peraltro non apprezzò mai le innovative opere di Carl Philipp Emanuel.

Una sensibilità soggettiva nuova e drammaticamente interiorizzata (tradotta nei manuali con il complicato termine Empfindsamkeit) è ravvisabile nelle composizioni di C. P. E. Bach, che ne è uno dei primi e principali esponenti; autore di oltre 900 lavori, egli ne dedicò alla tastiera quasi la metà, ed è ricordato anche per il suo interessantissimo "Saggio sul vero modo di suonare il clavicembalo".

Si inserisce qui per motivi cronologici il nome di Johann Ernst Bach (1722 - 1777) figlio di Johann Bernhardt e nipote di Johann Sebastian, che gli fu padrino e maestro alla S. Thomas-Schule di Lipsia; alcune delle composizioni di Ernst (che fu Kapellmeister a Weimar ed Eisenach) vennero pubblicate grazie al cugino Carl Philipp Emanuel, mentre molte rimasero a lungo manoscritte.

Arriviamo infine a Johann Christian Bach (1735 - 1782), il più giovane tra i musicisti figli di Bach (e della seconda moglie Anna Magdalena); istruito inizialmente dal padre, che perse all'età di 15 anni, egli seguì a Berlino Carl Philipp Emanuel ma poi si stabilì in Italia, dove si convertì al cattolicesimo, seguì gli insegnamenti musicali di Padre Martini e di Sammartini, e dove compose molte opere serie di modello metastasiano.

Mossosi verso Londra, Johann Christian ebbe parte importante nella vita musicale inglese, scrivendo per il King's Theatre e fondando con Carl Friedrich Abel i "Bach-Abel concerts", cosa che gli meriterà lo pseudonimo di Bach di Londra; Johann Christian Bach è considerato un precursore del classicismo viennese, anzi le sue composizioni - contemporanee a quelle di Haydn - influenzeranno le prime sinfonie di un giovane compositore conosciuto a Londra nel 1764, tale Wolfgang Mozart.

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