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Le voci della lirica: mezzosoprano, Anne Sofie von Otter

in onda giovedì 14 agosto alle ore 20

Le voci della lirica: mezzosoprano, Anne Sofie von OtterClasse ineccepibile ed estrema, questa la qualità che più inequivocabilmente contraddistingue il mezzosoprano svedese Anne Sophie von Otter cui dedichiamo oggi la nostra trasmissione; classe 1955 invece, anagraficamente parlando, per la bionda cantante che crebbe tra Stoccolma, sua città natale, Bonn e Londra, figlia com'era di un diplomatico.

A Londra la von Otter ebbe gli insegnamenti più determinanti per lo sviluppo della sua carriera: tra i suoi maestri Vera Rosza, Erik Werba ed il pianista Geoffrey Parsons; la sua formazione, svolta presso la londinese Guildhall School of Music and Drama, comprendeva la musica antica e il belcanto, la liederistica ed i repertori sinfonico vocali.

Il primo ingaggio per Anne Sophie è nel 1983 all'Opera di Basilea, dove debutta nell'Orlando Paladino di Haendel e dove lavorerà per due anni; da allora la cantante avvia un brillantissimo percorso a livello internazionale, ed è oggi considerata una delle più raffinate cantanti della sua generazione, ambita dai direttori più importanti e ricercata dai maggiori teatri nonché dalle orchestre e dalle case discografiche di tutto il mondo.

La carriera di Anne Sophie von Otter si può significativamente ripercorrere attraverso i nomi dei personaggi da lei interpretati, alcuni dei quali sono rimasti memorabili e molti dei quali, data la sua caratterizzazione vocale, sono maschili: gli haendeliani Serse, Ruggero, Ariodante, Alcina; Orfeo, Alceste e Ismene nelle opere di Gluck; nelle opere di Mozart Sesto, Ramiro, Dorabella e soprattutto Cherubino.

La ricordiamo ancora nelle grandi opere di Richard Strauss come Arianna, Clairon e il conte Oktavian del Rosenkavalier, questo particolarmente rimarchevole nella interpretazione della Otter anche dal punto di vista scenico, con una grande credibilità drammaturgia ed anche visiva.

Charlotte, Margherita, Tancredi, Carmen, Didone, Melisande sono alcuni degli altri personaggi da lei interpretati mentre la ricordiamo nelle opere di Claudio Monteverdi nelle vesti di Nerone, Ottavia, la Messaggera; proprio l'ascolto di quest'ultimo personaggio dall'Orfeo monteverdiano aprirà la nostra puntata: in un monologo altamente drammatico, che interrompe bruscamente l'atmosfera gioiosa e pastorale del I atto, potremo apprezzare appieno le qualità di Anne Sophie von Otter.

In perfetta ottemperanza ai presupposti monteverdiani, in quella forma di recitativo legato indissolubilmente alla parola ed al suo significato drammatico, la Otter-Messaggera narra la morte di Euridice dando al ritmo e al suono un valore emotivo altissimo, perfettamente subordinato al testo, senza perdere mai la purezza e bellezza del suo suono brunito.

La duttilità vocale, unita ad un grandissimo gusto e ad una splendida voce, sono le linee principali della vocalità della Otter; ciò si potrà notare in un ascolto che, lungi dall'essere esaustivo anzi decisamente incompleto, ci auguriamo possa incuriosire e stimolare ad ascoltare altre interpretazioni della brava cantante.

Impressionante il repertorio della Otter anche al di fuori del campo operistico, e basta enumerarne alla rinfusa i compositori per accorgersenne: Weill, Mahler, Bach, Zemlinsky, Berlioz, Brahms, Mozart, Berg, Schubert (che con la direzione di Claudio Abbado le è valso un Grammy Award), Offenbach, Ravel.

Molto significativa anche la discografia cameristica della cantante svedese che comprende musiche di Schubert, Chaminade, Schumann, Korngold, Brahms, Grieg; a darci ulteriormente l'idea dell'eclettismo della cantante - nonché della sua ampiezza di vedute - ricorderemo l'album di canzoni realizzato nel 2001 da Anne Sophie con il musicista pop Elvis Costello (non nuovo, del resto, a contaminazioni col mondo dell'"ortodossia" musicale); insomma, il mezzosoprano svedese merita proprio di essere conosciuta - e naturalmente amata - nel caleidoscopico mondo delle sue interpretazioni.

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