Da sabato 23 maggio alle ore 18.00 a raccontarci gli inferni, i purgatori e i paradisi non saranno dantisti o critici letterari ma coloro che… si sono trovati a viverli. Ed ecco che i versi di Dante risuonano nelle parole di Tareke Bhrane che ci racconta il suo inferno di migrante dall’Eritrea a Lampedusa – e che sembrano ribaltare in modo inaspettato l’idea che abbiamo degli scafisti - o in quelle di uno speleologo che si addentra negli inferi del sottosuolo recitando Dante, come Mario Badino, o ancora nelle note del compositore Luis Andriessen che cala la Commedia dantesca tra il frastuono delle nostre strade trafficate.

I labirinti infernali danteschi possono diventare mentali? Lo psicoanalista Luigi Zoja analizzerà Ulisse e gli Ulisse contemporanei. Oppure diventare reali come il labirinto di Cnosso? Visiteremo con l’archeologo Louis Godart, tra i massimi esperti della civiltà minoica, il famoso labirinto protetto da Minosse.

E se per Purgatorio intendiamo una zona di sospensione, di attesa e angoscia, chi, meglio di chi conosce bene la sospensione data dalla latitanza come Massimo Carlotto, può leggere a gli ascoltatori di DANTE 7.5.0., il “suo” purgatorio personale di fuggiasco? E poi i purgatori di un medico del pronto soccorso che vive un’esistenza sospesa tra la vita e la morte o quelli dello studioso Massimo Raveri, studioso delle discipline dell’Estremo Oriente, che intravede nel viaggio di Dante una sorta di viaggio ascetico, sciamanico, con tanto di guida spirituale a cui potersi abbandonare? Fino a toccare i paradisi. Ma quelli di Luca Parmitano, astronauta, e dello scrittore Walter Siti.
Del resto Dante non è forse il primo scrittore di auto-fiction della storia della letteratura? Tanti gli incontri in questi inferni, purgatori e paradisi. In ogni puntata “viaggiatori” più o meno noti leggeranno pezzetti dalla commedia lungo il percorso. E molti saranno gli ascolti di archivio.