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18 LUGLIO

Il Santo  del Giorno
 

san federico
LUGLIO XVIII

Federico di Utrecht (781- Isola di Walcheren, 18 luglio 838) è stato vescovo di Utrecht dall’820 fino alla morte. E’ venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Nipote del re dei Frisi Radbodo, fu ordinato prete della diocesi di Utrecht ( Paesi Bassi ) e fu incaricato dell'educazione dei catecumeni: succedette nell'episcopato al vescovo Ricfrido e si occupò del completamento dell'evangelizzazione dei Frisi; fu anche consigliere dell'imperatore Ludovico il Pio.
intervenne al concilio di Magonza dell'829. Rabano Mauro gli dedicò, nell'834, il suo commento al libro di Giosuè e scrisse un carme in suo onore.
Stando alla Vita, sarebbe nato verso il 781 da famiglia probabilmente di origine inglese, non è chiaro se in Inghilterra o in Frisia. Eletto vescovo di Utrecht dopo la morte di Ricfredo, tra l'825 e l'828, grazie anche all'appoggio dell'imperatore Lotario, lottò contro il paganesimo, risorto in Frisia dopo l'invasione Normanna, e contro l'uso dei matrimoni incestuosi. Avendo rimproverato l'imperatore Ludovico il Pio per aver sposato Giuditta di Baviera, giudicata di facili costumi e nonostante fosse ancora vivente la prima moglie Irmingarda, sarebbe stato da questa fatto assassinare il 18 luglio 838. Altri però attribuiscono come mandante dell'assassinio un nobile dell'isola di Walcheren da lui rimproverato. Secondo una tradizione, fu assassinato mentre celebrava la messa dai sicari e per questo fu venerato come martire.
Sepolto nella cripta della chiesa del S.mo Salvatore ad Utrecht, fu venerato come martire in diverse località dei Paesi Bassi e a Fulda.
Nel 1362 il cranio del santo, separato dal corpo dal vescovo Folkert, fu racchiuso in un reliquiario d'oro e d'argento ed esposto alla venerazione. Durante la Riforma fu salvato in una casa privata dove, secondo il bollandista G. Cuypers, era ancora conservato al principio del sec. XVIII. Del resto del corpo, invece, già al suo tempo non si sapeva più niente.



 

Nel Martirologio si celebrano : 

SS. Sinforosa e compagni
Sulla Via tiburtina, al nono miglio da Roma, ricordo dei SS. Sinforosa e sette compagni, Crescenzio, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Stacteo ed Eugenio, martiri, che portarono a compimento il loro martirio in modi diversi, divenuti fratelli in Cristo.

S. Emiliano
A Dorostoro in Mesia, ricordo di S. Emiliano, martire, che, disobbedendo agli editti di Giuliano l'Apostata e alle minacce del suo vicario Catulino, rovesciato l'altare degli idoli ed impedito il sacrificio, e per questo gettato nella fornace, conseguì così la palma del martirio.

S. Teodosia
A Costantinopoli, ricordo di S. Teodosia, che, per aver difeso l'antica icona di Cristo che l'imperatore Leone l'Isaurico aveva ordinato di rimuovere dalla Porta di Enea della domus Palatina, subì per questo il martirio.

S. Domenico Nicolao Dinh Dat
A Nam Dinh nel Tonchino, ricordo di S. Domenico Nicolao Dinh Dat, martire, che, essendo un soldato, costretto a rinnegare la fede cristiana, calpestò la croce dopo dure torture; ma subito dopo, pentitosi della cosa, e rifiutato il vantaggio dell'apostasia, scrisse all'imperatore Minh Mang, perché fosse di nuovo ritenuto cristiano, venendo per questo strangolato.

  I SANTI DEL GIORNO

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