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Rest in power: speciale Keith Emerson

Venerdì 11 marzo 2016


King Kong, l’archetipo cinematografico del gigante buono ricorda l’archetipo musicale del tastierista, Keith Emerson, il grande musicista inglese che pochi giorni fa ha spinto le sue dita su un’arma da fuoco, lasciando increduli e commossi i fan di tutto il mondo.

Nell’anno in cui si celebrano i cento anni dell’antologia di Spoon River, il tributo ai grandi che hanno scritto la storia del rock ci sembra doveroso.

Lo facciamo con l’archivio che abbiamo a disposizione: un’intervista a Keith Emerson di Silvia Boschero andata in onda il 19 aprile 2005 nel programma di Radio1, “Village”.

Potete scaricarla nella sezione Podcast “FuoriOnda” 

Pianista di formazione classica, Emerson dominava lo strumento con tecnica jazzistica e se lo divorava con estro e inventiva rock.

Passava dal ragtime a Mussorgsky esibendosi in autentiche sgroppate all’organo, storicamente importantissime per far capire che il rock poteva ospitare anche dei virtuosi di un certo peso. Ma quello che lo ha reso un mito per molti è stato il suo uso dei sintetizzatori.

I suoni che ha saputo cavare dal Mini-Moog sono la Bibbia di riferimento di tutti i suoi seguaci.

Per questo l’addio della Moog è il migliore tributo che King Kong possa fare a Keith Emerson.  

Today we must say a difficult goodbye to a beloved member of the Moog Music Family. He was the first man to tour with the Moog Modular Synthesizer- a true pioneer of the instrument whose technical skill and limitless ability to express himself through electronic sound shaped the contemporary view of the synthesizer as a performance instrument.
Today we remember Keith Noel Emerson. 
Rest In Power.


 
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