"Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca".

Questi versi del poeta greco Costantinos Kavàfis ci invitano a considerare la vita come un viaggio, in cui ciò che conta non è tanto la meta quanto le esperienze vissute per raggiungerla. Ritroviamo gli stessi versi nel motto di Progetto Itaca - associazione fondata nel 1999 da un gruppo di volontari con l'intento di attivare iniziative e progetti di prevenzione, solidarietà e assistenza, rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale e alle loro famiglie.

All'interno di questa ONLUS è nato nel 2005 il Club Itaca, con l'obiettivo specifico di dare autonomia socio-lavorativa a tutti coloro che pur con una storia personale di disagio psichico, vogliano ritrovare una vita attiva e soddisfacente, fondata sulle proprie capacità e sui propri punti di forza.

Per sostenere l'attività del Club Itaca, il Teatro alla Scala in collaborazione con Serate Musicali Milano ha organizzato per lunedì 15 marzo alle ore 21 un concerto "straordinario" - sotto molti punti di vista: la prestigiosa Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov e con la partecipazione del pianista Nikolai Lugansky eseguirà musiche di Rachmaninov e Ciajkovskij, devolvendo l'intero incasso della serata a beneficio del Club Itaca.

Anche i Canali di Pubblica Utilità della RAI intendono sottolineare la valenza di questa manifestazione, dedicando all'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo un programma sul V canale della Filodiffusione: lunedì 15 marzo alle ore 21 sarà possibile ascoltare l'Orchestra - sempre sotto la direzione del Maestro Temirkanov - alle prese con un programma affine a quello scaligero, ma con in più la Sinfonia Classica di Sergej Prokofiev.

La poetessa Alda Merini, internata per molti anni della sua vita in ospedali psichiatrici e considerata oggi una delle più alte voci della letteratura italiana, ha detto che "la musica fa respirare". Ma la musica può anche aiutare a curare, può addirittura guarire e favorire una rinascita.

Forse qualcuno ricorderà la vicenda del pianista australiano David Helfgott, narrata nel celebre film "Shine" del 1996. Affetto da una grave forma di nevrosi ed internato per dieci anni in un ospedale psichiatrico, Helfgott ha ripreso la sua carriera artistica negli anni Ottanta, tornando poco a poco alla vita normale ed al successo... Pensare che c'è ancora qualcuno che si ostina a chiamarli "matti".

(mdp)

Progetto Itaca

Teatro alla Scala - Serate speciali

Il palinsesto del V canale FD