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Protagonisti: Mitsuko Uchida

in onda lunedì 14 dicembre alle ore 17,00

Protagonisti: Mitsuko Uchida "E' incredibile pensare che sto facendo l'unica cosa che amo, e mi pagano per farlo!": bello sentire questa spontanea (ma non irritante) soddisfazione nelle parole di Mitsuko Uchida che, oltre ad essere - ammettiamolo pure - una fortunata musicista, è anche ad oggi una delle pianiste più quotate del mondo.

Nata in Giappone (per comodità ha deciso di dire a Tokyo, ma in verità nasce in una località limitrofa), figlia di un diplomatico, Mitsuko dopo gli anni difficili della Guerra si stabilisce dodicenne coi genitori a Vienna, e qui studia musica presso la Hochschule für Musik.

Convinta, a dispetto degli insegnanti, che non sarebbe mai diventata una concertista, si allontanò dall'ambiente viennese, troppo legato secondo lei ad interpretazioni prefissate dei repertori dell'illustre tradizione tedesca: "Quello che in particolare non mi piaceva era l'idea che il modo viennese di suonare dovesse essere sempre il modo giusto. Come fanno a sapere come deve essere veramente suonato Mozart?".

Personalità ribelle - come tutti i giovani, si giustifica - Mitsuko, ha scelto di lasciare da parte ogni influenza sia giapponese che viennese e si è trasferita a Londra, dove ha vissuto per più di vent'anni; oggi è felice di autodefinirsi una perfetta Englishwoman.

Nel suo percorso artistico il pianoforte è comunque protagonista e centro dei suoi interessi; la Uchida prosegue gli studi, diviene economicamente indipendente, vince (nel 1969) il suo primo premio pianistico, ma cerca una finalità più grande per il suo essere musicista: "Volevo fare qualcosa di importante. Pensavo: o l'integrale delle sonate di Mozart o l'integrale delle sonate di Schubert. In quel periodo Alfred Brendel eseguiva Schubert a Londra, ma non vedevo nessuno che suonasse le sonate di Mozart. E questa è l'unica ragione per cui ho sviluppato questo legame con Mozart".

Nel 1982 i suoi concerti mozartiani a Londra hanno grande risonanza; il Mozart di Mitsuko è una grossa operazione discografica, funziona e vende, anche se inizialmente viene considerata l'eventualità di sostituirlo con Schubert; lei stessa ci racconta quanto, nello sviluppo artistico di un musicista, siano influenti elementi non propriamente musicali; ma alle sue scelte - e quindi a quelle dei suoi discografici - la pianista volle anteporre il pensiero che avrebbe inciso solo quei pezzi che in punto di morte avrebbe rimpianto di non aver mai registrato.

La musica di Franz Schubert farà da cornice, nel programma di oggi, alle composizioni degli autori storici della seconda scuola viennese, quasi a simboleggiare i molteplici canali d'ispirazione dello studio della pianista giapponese.

Del grande Schubert ascolteremo in apertura la "Sonata n. 20 in la maggiore D 959", penultima composizione pianistica compiuta poco prima della morte, eseguita nel settembre del 1828 e pubblicata postuma; orientativamente composto insieme agli altri tre dell'op. 90 nel 1827 - ma pubblicato solo 30 anni dopo, è invece il celebre"Improvviso op. 90 n. 3" che concluderà il programma.

Come detto in altra occasione, "The Second Viennese School Revisited" è il titolo di un progetto concertistico e discografico che Mitsuko Uchida ha realizzato negli anni passati, dedicandosi in particolare ad Arnold Schoenberg, Alban Berg e Anton Webern in una incisione del 2000.

Da questo disco, accolto dalla critica in modo assai lusinghiero, presentiamo Drei Klavierstücke op. 11 di Schoenberg, la Sonata op. 1 di Berg e le Variazioni op. 27 di Webern.

Mitsuko Uchida
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