Georg Friedrich Haendel terminò la musica del suo "Floridante", commissionatogli dalla Royal Academy of Music, appena 12 giorni prima della prima rappresentazione, che avvenne al King's Theatre di Londra nel dicembre 1721.

Il successo di questa opera fu però offuscato dalla crescente fama dell'italiano Giovanni Bononcini i cui lavori riscuotevano consensi sempre più ampi, anche se il librettista dell'opera, Paolo Antonio Rolli, affermò che "..in Floridante due delle più nobili qualità umane così difficili da esprimere - l'Amante Eroe e l'Eroe Amante - sono espresse al massimo vivacemente e sentitamente, da musica in ogni modo eccellente".

La storia ricalca in modo piuttosto convenzionale tutti i clichées dell'opera seria del periodo, si colloca in una generica antichità ed ha come protagonista Floridante, re di Persia; come tutti i grandi musicisti Haendel adotta l'ambientazione storica - elemento obbligato per il teatro in musica all'inizio del 1700 - ma ciò che più lo interessa è dare un'adeguata espressione per la musica e i sentimenti.

Non si può certo considerare Il Floridante uno dei capolavori di Haendel, che lo rimaneggiò più volte (infatti dell'opera sono arrivate fino a noi ben quattro versioni); nella realizzazione di questo lavoro però è ben chiara l'impronta di un musicista maturo e fedele a quell'equilibrio e a quell'eleganza che hanno portato al successo le sue opere fino a noi, molto più di quelle del rivale italiano.