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Martha regina

in onda lunedì 1° dicembre alle ore 15,30

Martha reginaDue anni e otto mesi: questa l'età di Martha Argerich quando la regina del pianismo internazionale, oggi protagonista della nostra rubrica, fu messa per la prima volta davanti a una tastiera; della sua precoce carriera ella racconta: "Ricordo in particolare l'emozione della prima esibizione a sette anni con il Concerto in re minore di Mozart, il Primo di Beethoven e una Suite francese di Bach. Suonare in pubblico non mi piaceva per niente, forse era timidezza o paura. Per fortuna, non sono diventata né cantante né ballerina e quando suono il pianoforte sono sempre di profilo. Ora il rapporto con il pubblico è cambiato. Mi sono abituata e credo che con l'età si diventi più esibizionisti."

La pianista argentina universalmente apprezzata per le sue doti solistiche è molto legata alla musica da camera, che esegue e promuove attivamente (il "Progetto Martha Argerich" dal 2001 è un importante laboratorio di musica d'insieme all'interno del Lugano Festival); "..Tengo moltissimo alle esecuzioni di musica da camera dove deve esistere un'intesa perfetta tra i componenti del duo o del trio. Ecco, ad esempio perché scelgo musicisti come Misha Maisky per il violoncello o Gidon Kremer per il violino, amici con cui ormai lavoro da molti anni".

Del celebre e bellissimo Concerto in Sol di Maurice Ravel la Argerich dice: "... E' il più facile per me, il più connaturato al mio modo di suonare"; tra le ben 28 incisioni che la pianista ha realizzato dal 1959 al 2007, ben 4 sono dirette da Abbado: "Incontrai Claudio quando avevo 14 anni, a Vienna.. allora lui era un pianista...era anche lui allievo di Friedrich Gulda.. e così lo conobbi. Suonai con lui durante il saggio finale del corso con Gulda. Egli suonò in quell'occasione perché era il migliore della classe! Poi registrai il mio primo disco con orchestra con lui.. coi Berliner.. ed era anche il suo primo disco...".

L'hanno paragonata ad una dea greca, anche se le sue foto di qualche anno fa sono un perfetto esempio di bellezza anni '60; tuttora vivissimo, il fascino di Martha Argerich è quello di un'artista impetuosa, passionale, che stempera una mascolina energia (chiarissima nella sua interpretazione della Sonata per pianoforte di Bela Bartok che vi proponiamo) con la profondità del suo ricchissimo universo femminile.

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