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Il mondo di 'Lenny'

in onda sabato 22 febbraio alle ore 15,30

Il mondo di 'Lenny'Non soltanto suo fratello Burton, che ha scritto parole profondamente illuminanti su di lui, ma anche tutto il resto del mondo lo ha spesso affettuosamente chiamato Lenny: Leonard Bernstein, una delle personalità musicali più note ed amate dei nostri tempi, è stato un grandissimo direttore, e ne conosceremo oggi anche l'ugualmente grande figura di compositore.

"West Side Story" è il titolo più celebre che viene in mente in proposito: il musical del 1957 ebbe enorme successo, la versione cinematografica di 4 anni dopo vinse 10 Oscar e la registrazione dell'84 (con l'autore per la prima volta sul podio) conquistò un Grammy Award; le sue canzoni sono tuttora notissime, e numerosissime sono state le versioni ed elaborazioni strumentali di temi tratti da quest'opera.

L'estro compositivo di Bernstein si espresse però in molti modi, con uno stile del tutto aperto al nuovo ma sensibile verso ogni tradizione, toccando generi diversissimi per ognuno dei quali il musicista dimostra una sorta di devozione particolare, quasi ad onorare le varie sfaccettature della vita stessa, della quale egli era vero e profondo amante.

Ascolteremo dunque la seconda delle tre Sinfonie composte da Bernstein: il lavoro, con pianoforte solista, prende il titolo "The age of anxiety" dal testo di Auden, premio Pulitzer nel 1948, cui è fedelmente ispirato; dedicata al direttore Serge Koussevitzky essa fu scritta da Bernstein anche in albergo ed in aereo, tra America ed Israele, durante momenti storici assai gravi (il terzo movimento corrispose coi disordini militari che portarono alla formazione dello Stato di Israele) e descrive incomunicabilità, ansie e contraddizioni dell'uomo.

Del 1977 sono le "Tre Meditazioni per violoncello e orchestra" desunte da Bernstein dalla "Messa" che egli aveva composto nel '71 su invito della famiglia Kennedy; dedicatario e qui anche interprete è il grande Mstislav Rostropovich, mentre l'autore è sul podio.

Se Shakespeare era stato lontano ispiratore di West Side Story, all'arguzia di Voltaire si rivolge Bernstein per il suo "Candide", definito operetta comica" e tuttora uno dei titoli più rappresentati ed amati nei teatri di tutto il mondo; dall'opera, attualissima nella sua satira contro il buonismo ed i luoghi comuni, traiamo un celebre frammento dal I atto, "Glitter and be gay", nell'interpretazione di June Anderson.

Proseguiamo la nostra breve panoramica su Bernstein compositore con un lavoro strumentale: si tratta dei "Seven Anniversaries" per pianoforte solo, del 1940 (prima raccolta di quelle analoghe composte nel '48, '49 e '88 rispettivamente di 4, 5 e 13 brani), tutte brevi pagine assai differenti per forma e stile; nelle dediche, ai nomi di familiari ed amici si affiancano quelli più noti di Serge e Nathalie Koussevitzky e Aaron Copland; al pianoforte lo stesso Bernstein.

Prima di concludere questo breve incontro con Leonard Bernstein ricordiamo con quale passione egli si dedicò all'insegnamento (cosa collegata secondo il fratello al suo istinto generoso e all'origini ebraica, che a Lenny aveva trasmesso l'istinto innato del "rabbì"); memorabili le sue trasmissioni televisive intitolate "Young People's Concert" e dedicate ad un pubblico giovanissimo; in esse Bernstein manifesta, oltre alla sua sagacia e vivacità umana di comunicatore e didatta, l'amore per la vita in tutte le sue forme.

Questo amore e questa vitalità furono sempre espresse da Bernstein nella sua come abbiamo visto multiforme attività di musicista, e le danze orchestrali che ascolteremo, tratte dalla commedia musicale "On the town" del 1944, ne sono un felice esempio.

Leonard Bernstein

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