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L'irrequieta genialità di Scriabin

in onda domenica 8 dicembre alle ore 15,30

L'irrequieta genialità di ScriabinIl russo Alexander Scriabin (1872 - 1915) appartiene alla non esile schiera di quanti non pervennero al riconoscimento accademico ufficiale della propria validità compositiva: respinto all'esame di Composizione il musicista non ottenne mai il diploma; poco male, poiché il giovane virtuoso si andava comunque validamente formando alla illustre scuola di Nicolai Zverev, maestro che annoverava Rachmaninov tra i suoi migliori allievi e Ciaikovsky tra i suoi più frequenti ospiti.

In tale circuito il talento di Alexander si sviluppa, inizialmente legato alla tastiera verso la quale egli riversa un'energia dirompente; nel suo continuo anelito verso la conquista di un valore assoluto Scriabin comprometterà irreparabilmente le sue possibilità di esecutore (con uno studio folle ed esageratamente esigente della tecnica pianistica).

Principalmente pianistico, il suo catalogo presenta anche importanti opere sinfoniche (al Prometeo abbiamo già dedicato uno dei nostri spazi); la Sinfonia n. 1, come anche la seconda, non presenta attributi esplicativi, mentre le altre, identificate come "Poemi", portano i titoli visionari dell'Estasi, Divino, Del Fuoco; questa composizione nata nel 1900 appare incisiva e molto attuale, pur nella ideale monumentalità della struttura che comprende anche l'intervento di solisti e coro.

Seguendo la via segnata da Chopin, a fine '800 la scuola pianistica russa è una ricchissima realtà, da cui procede il pianismo, a sua volta dirompente e ricco di sviluppi futuri, di Sergei Rachmaninov; col collega Scriabin ebbe quasi un percorso parallelo, in una sorta di ideale competizione che nella lettura psicanalitica di un critico identifica il Talento in Rachmaninov e in Scriabin il Genio; ascolteremo la Sonata per pianoforte n. 5 op. 53 di Scriabin nella coinvolgente lettura di Glenn Gould in un'incisione del 1970.

Immediatamente seguente nell'elenco delle opere, con il numero 54 è catalogato il Poema dell'Estasi, pubblicato nel 1908, che nel titolo esplicita la tendenza fantastica e visionaria del compositore; egli nella sua ricerca seguì dapprima le teorie superomistiche di Nietsche, poi coltivò interessi teosofici e l'esperienza mistica, approdando a personalissime teorie sull'essenza sinestetica di taluni conglomerati sonori.

Intimamente desideroso di contribuire da una parte agli sviluppi della scrittura per pianoforte e dall'altro all'espressione delle istanze dell'uomo novecentesco, Scriabin eserciterà una grande influenza sugli artisti posteriori; la sua musica e la sua arte sono da considerare, nel giudizio illustre di Leone Tolstoj, come una "sincera espressione di genio".


Alexander Scriabin

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