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Soli Deo Gloria: Johann Sebastian Bach, Franz Liszt e Benjamin Britten

in onda domenica 25 aprile alle ore 14,30

Soli Deo Gloria: Johann Sebastian Bach, Franz Liszt e Benjamin BrittenDopo la Sinfonia dalla cantata "Wir danken dir Gott" BWV 29 di Johann Sebastian Bach, nella trascrizione per pianforte realizzata da Wilhelm Kempff, il programma odierno presenterà l'Oratorio per soli, coro, organo e orchestra Santo Stanislao di Franz Liszt (Raiding, 22 ottobre 1811 - Bayreuth, 31 luglio 1886).

La maggior parte delle 95 composizioni corali di Liszt è ancora oggi poco conosciuta. Tra queste composizioni di carattere religioso, talvolta anche liturgico, si trovano piccoli corali accanto a composizioni di più ampio respiro. Alla teatralità delle prime opere sacre, come la Missa Solemnis e i due oratori la "Leggenda di San Francesco d'Assisi che predica agli uccelli" e la "Leggenda di San Francesco di Paola che cammina sulle acque", si contrappone l'emotività più interiore delle composizioni successive, come il monumentale oratorio "Christus", la Missa Choralis, il Requiem, la Messa ungherese per l'Incoronazione, la Via Crucis e l'incompiuto Oratorio "Die Legende vom heiligen Stanislaus".

Le opere sacre costituiscono una parte importante nell'opus del compositore di origine ungherese. Trasferitosi da Weimar a Roma nel 1861 e presi gli ordini minori della Chiesa nel 1865, Liszt scrisse negli ultimi decenni della sua vita quasi esclusivamente musica religiosa. In realtà un forte sentimento cattolico fu presente durante tutta la sua vita, come testimoniano alcuni suoi scritti teorici.

I lavori sacri composti in età matura presentano una scrittura semplice, a tratti quasi disadorna e spoglia. Sono assenti il grande movimento, gli abbellimenti e gli arricchimenti che segnarono i suoi lavori precedenti. Nel 1884, due anni prima della morte, Liszt chiese ai più importanti editori della musica sacra di includere nelle loro raccolte i suoi corali ed alcune opere religiose. In realtà a Liszt non interessava che i suoi lavori venissero eseguiti, ma voleva innanzitutto poter dare il suo contributo al rinnovamento della musica sacra.

Le opere corali a impronta religiosa rappresentano una parte importante anche nella produzione musicale di Benjamin Britten (Lowestoft, 22 novembre 1913 - Aldeburgh, 4 dicembre 1976). Tra i titoli più evocativi vanno menzionati la Sinfonia da Requiem (1941), il Festival Te Deum (1945) e la Missa brevis (1959). Prima di questi, a soli 22 anni, Britten compose il Te Deum in do maggiore per coro e organo, ultimo ascolto del programma. Nella prima esecuzione, il 13 novembere 1935 nella Chiesa di San Michael a Londra, il compositore stesso suonò la parte della viola.

La precoce maturità di Britten è testimoniata da molti elementi biografici. Iniziò a comporre in modo alquanto prolifico già da bambino e nel 1927 iniziò delle lezioni private con Frank Bridge. A dodici anni superò l'ottavo grado dell'esame pianistico e a vent'anni cominciò ad essere conosciuto all'estero, grazie a una serie di composizioni giovanili di eccellente fattura, quali la Sinfonietta op. 1, del 1932, la variazione corale A Boy was Born op. 3 e la celebre Simple Symphony op. 4, entrambe scritte nel 1934.

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