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Ritratto d'autore: Henri Vieuxtemps (1820 - 1881)

in onda lunedì 25 aprile alle ore 12,00

Ritratto d'autore: Henri Vieuxtemps (1820 - 1881) Violinista e compositore belga, Henri François Joseph Vieuxtemps (Verviers, 17 febbraio 1820 - Mustapha Supérieur, 6 giugno 1881) fu un bambino prodigio. A sei anni suonava in pubblico un difficile Concerto di Pierre Rode, facendosi notare dal violinista Charles de Beriot, che lo scelse come allievo e lo portò a Parigi. Tornato a Bruxelles a causa della Rivoluzione di Luglio e del matrimonio di Beriot con Maria Malibran, Vieuxtemps divenne autodidatta e perfezionò da solo la sua tecnica violinistica.

Ebbe modo di incontrare Louis Spohr durante un tour in Germania nel 1833. In quella occasione il successo fu tale che Schumann lo paragonò a Paganini. In seguito impressionò altri grandi musicisti, tra i quali Berlioz, che definì il suo primo Concerto per violino e orchestra "una magnifica sinfonia per violino e orchestra", e lo stesso Paganini, che incontrò nel suo debutto a Londra nel 1834.

Parallelamente alla formidabile carriera di virtuoso, Vieuxtemps si appropriò degli strumenti necessari per il mestiere di compositore, studiando prima con Simon Sechter a Vienna e poi con Antoine Reicha a Parigi. Intanto con il pianista Sigismond Thalberg diede molti concerti, anche negli Stati Uniti e fu particolarmente ammirato in Russia dove rimase tra il 1846 e il 1851 alla corte di Nicola I suonando da solista al Teatro Imperiale. Fondò la scuola violinistica del Conservatorio di San Pietroburgo, primo passo verso la nascita della celebre "Scuola violinistica russa".

Tornato in patria nel 1871, insegnò al Conservatorio di Bruxelles, dove ebbe tra i suoi allievi Eugene Ysaye. Due anni più tardi una paralisi gli creò seri problemi al braccio sinistro e nel giro di pochi anni si concluse la sua gloriosa carriera violinistica.

La maggior parte dell'opera compositiva di Vieuxtemps, paragonabile a quella di Wieniawsky o di Sarasate, è dedicata al suo strumento. Solo negli ultimi anni della sua vita, quando ormai non poteva più suonare il violino, la sua attenzione compositiva si rivolse anche ad altri strumenti. Scrisse così un concerto per due violoncelli e una sonata per viola e tre quartetti per archi. Tuttavia è grazie ai sette concerti per violino che Vieuxtemps è considerato oggi a tutti gli effetti uno dei principali fondatori della scuola violinistica franco-belga.

Nel programma dedicato al violinista e compositore belga, avremo modo di ascoltare le Quattro romanze senza parole per violino e pianoforte op. 8, Souvenir d'Amérique - Variations burlesques sur Yankee Doodle, op.17, originariamente concepita per violino e quartetto d'archi e il celebre Concerto per violino e orchestra n. 4 in re minore op. 31. Ricco dei più arditi colpi d'arco, doppie corde, ottave e volate, il concerto si pone come una delle pagine più virtuosistiche del repertorio violinistico, anche se sotto il profilo strettamente musicale alcuni momenti risultano piuttosto convenzionali e poco originali. Il Finale Marziale rimane comunque il movimento più trascendentale del pezzo.

Il programma si concluderà con l'ascolto di Bouquet américain, per violino e pianoforte, sei Variazioni sull'aria "The last rose of Summer", Op.33 n. 5, l'altro dei concerti ancora oggi in repertorio, ovvero il Concerto per violino e orchestra in la minore n. 5 op. 37 detto "Grétry" dalla melodia utilizzata nel secondo movimento "Où peut-on être mieux qu'au sein de sa famille?" tratta dall'opera "Lucile" di André Grétry, e la Ballata e polacca per violino e pianoforte op. 38.

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