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L'opera lirica: Le roi de Lahore

in onda martedì 6 settembre alle ore 21,00

L'opera lirica: Le roi de Lahore Quattro anni di lavoro, senza la pressione di commissioni o richieste da parte di alcun teatro: ma bastò una esecuzione pianistica (con l'autore alla tastiera) perché "Le roi de Lahore" di Jules Massenet venisse accettato all'Opéra di Parigi, dove ottenne in soli due anni ben 57 repliche.

L'opera narra l'amore contrastato tra Sitâ, sacerdotessa del tempio d'Indra, e uno straniero misterioso (che è in realtà il re di Lahore); il lavoro è un tipico esempio di grand-opéra, con ricchezza di mezzi scenici e musicali e il ricorso ad elementi sorprendenti, come la scena nel paradiso degli indù o la magica "resurrezione" del protagonista - prima dell'immancabile morte definitiva di entrambi gli amanti.

Degno di nota, nel valzer inserito tra le danze del III atto, l'uso di un sassofono solista, strumento non molto usato all'epoca e spesso assente nelle orchestre dei teatri (cosa che rese meno agevole la circolazione dell'opera).

Non perfettamente congeniale allo spirito di Massenet, musicista più intimistico ed attento all'aspetto psicologico, pure l'opera risulta efficace e ben congegnata; fu Giulio Ricordi che un anno dopo l'esordio parigino la volle rappresentata anche in Italia, dove l'opera ebbe una grande fortuna.

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