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Fabi Niccolò

Biografia

Classe '68, figlio d'arte (il padre, Claudio Fabi, è stato uno dei pricipali produttori discografici degli anni '70), Niccolò fin da giovanissimo ha frequentato l'ambiente della musica e assistito alla registrazione di numerosi dischi.
Inizia presto a suonare nei vari club, un'esperienza live che lo mette a contatto con il pubblico e ad incrociare il suo percorso artistico con altri cantautori della sua generazione come Daniele Silvestri, Max Gazzè, Federico Zampaglione, Riccardo Sinigallia.
L'esordio di Fabi è brillante: l'esuberanza del primo singolo, “Dica”, dal motivo orecchiabile, gli fa vincere le selezioni di Sanremo Giovani; nel 1997 porta al Festival di Sanremo l'estroso brano “Capelli”, che gli vale il Premio della Critica nelle Nuove Proposte e la fa conoscere al grande pubblico.
Il brano sarà contenuto nel suo disco d'esordio, “Il giardiniere” (Virgin, 1997), che esce nello stesso anno, prodotto da Riccardo Sinigallia.
L'anno successivo, 1998, torna ancora sul palco di Sanremo, da Big, portando il brano “Lasciarsi un giorno a Roma” e poco tempo dopo esce l'album “Niccolò Fabi”, che oltre al pezzo sanremese conterrà anche il brano scritto e cantato insieme a Max Gazzè “Vento d'estate” e il brano “Immobile”, in coppia con il rapper Frankie HI-NRG.
Dopo una pausa di due anni dall'ultimo album, nel 2000 esce il terzo lavoro del cantautore romano, “Sereno ad ovest”, ideato e arrangiato in proprio, in cui è contenuto il brano “Se fossi Marco”, singolo di traino dell'album.
Il 2003 è l'anno di pubblicazione de “La cura del tempo”, album impreziosito da collaborazioni significative come quella con Fiorella Mannoia nel brano “Offeso”. 
Nel 2005 partecipa all'album “La fantastica storia del pifferaio magico” di Eduardo Bennato e nel 2006 pubblica il quinto album di inediti, “Novo Mesto”, realizzato nella località slovena che dà il titolo al lavoro. 

Nello stesso anno esce la raccolta “Dischi volanti 96-06”: non un'autocelebrazione ma il traguardo di una parte della carriera musicale conclusa e pronta per nuove sfide.
Come quelle che arrivano nel 2007 con la produzione del documentario “Live in Sudan”, racconto di un viaggio e di un concerto di beneficienza realizzato nel paese africano, e del progetto “Violenza 124”: la violenza, complessa pulsione umana, come tema, traccia comune affidata a varie sensibilità artistiche chiamate ad interpretarla con la propria creatività. Composizioni e improvvisazioni stilistiche da realizzare ciascun artista per conto proprio, per poi unire e montare insieme, in un unico progetto collettivo strumentale, le singole variazioni prodotte dall'unità musicale minima di partenza. Fabi fa da regista di un lavoro di gruppo che ha coivolto artisti come Boosta, Roberto Angelini, Mokadelic, per citarne alcuni.
“Solo un uomo”, dalla forte impronta cantautorale, esce alla fine di maggio 2009, ed è il primo lavoro di Fabi con la Universal Music.
Un album che rappresenta per l'artista una “seconda vita” artistica (dieci brani nati in solitudine un anno fa), valorizzato dalla partecipazione anche di vari artisti come Mokadelic, Enrico Gabrielli, Pino Marino, Roberto Angelini, Rodrigo D’Erasmo e Roberto Dell’Era degli Afterhours e altri ancora.

“Solo un uomo”, canzone introspettiva, “Attesa e inaspettata”, brano sulla vita e gli eventi che la trasformano,   “Aliante”, volo artistico condiviso con Pino Marino, “Fuori o dentro”: queste alcuni dei pezzi che svelano un nuovo e più maturo Niccolò Fabi.



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