"Vivere in qualsiasi parte del mondo oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o di colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve".

Questa frase dello scrittore statunitense William Faulkner evidenzia un problema che, a più di sessant'anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani siglata a Parigi il 10 dicembre 1948, sembra essere non ancora completamente risolto, almeno in buona parte del pianeta. Le atrocità commesse nel corso della Seconda Guerra Mondiale spinsero le nazioni alleate all'elaborazione di un Documento che, accogliendo buona parte dei contenuti della Dichiarazione d'Indipendenza statunitense e dei principi basilari della Rivoluzione Francese, definisse i diritti fondamentali ed inviolabili di ogni essere umano. Ma la storia della seconda metà del XX secolo, così come quella del primo decennio del XXI, ci ha purtroppo insegnato che l'applicazione di tali principi non è affatto scontata, e che anche nel tessuto di società più evolute si celano spesso discriminazione, intolleranza e violenza.

Cosa può fare la musica per dare una più ampia diffusione alla cultura dei diritti dell'uomo? E' la domanda cui cercano di dare una risposta i musicisti della Human Rights Orchestra, derivazione del movimento Musicians for Human Rights fondato nel 2009 da Alessio Allegrini con il sostegno di un Comitato d'onore composto da importantissime personalità del panorama musicale mondiale, alcune delle quali già citate in questa nostra rubrica settimanale: Claudio Abbado, José Antonio Abreu, Martha Argerich, Daniel Barenboim, per citarne solo alcuni.

Mercoledì 5 maggio alle ore 21 la Human Rights Orchestra, sotto la direzione del Maestro Alessio Allegrini, terrà un concerto presso il Teatro dell'Aquila di Fermo, i cui proventi saranno destinati ad AfriAfya, organizzazione no profit che si occupa di progresso medico con tecnologie di comunicazione all'avanguardia nelle aree rurali del Kenya e della Somalia. Questo concerto sarà gemellato con quello che avrà luogo a Lucerna il 19 maggio, con la partecipazione della pianista Maria Joao Pires, a conclusione del Settimo Forum Internazionale dei Diritti Umani.

Ma la combinazione tra grande musica e diritti umani vanta almeno un significativo precedente storico: il 10 dicembre 1956, in occasione dell'ottavo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, Carl Schuricht alla guida dell'Orchestra Wiener Philharmoniker tenne un memorabile concerto all'Assemblea generale dell'ONU a New York, la cui registrazione integrale sarà trasmessa dal V canale della Filodiffusione lunedì 3 maggio alle ore 21.

(mdp)

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Musicians for Human Rights

Il palinsesto del V canale FD