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Ritratto d'autore: Franz Schmidt (1874 - 1939)

in onda mercoledì 7 luglio alle ore 13,00

Ritratto d'autore: Franz Schmidt (1874 - 1939)La biografia odierna presenta un compositore decisamente poco conosciuto, attivo agli inizi del '900 come pianista, violoncellista e compositore: si tratta di Franz Schmidt, nato nel 1874 a Pressburg, (l'attuale Bratislava), allora importante centro dell'Impero Austro-Ungarico.

Schmidt si formò a Vienna, all'interno cioè di quel vero "melting pot" che la città austriaca rappresentò nella prima decade del XX secolo; in essa si concretizzano il crepuscolo di un impero e allo stesso tempo uno dei momenti più densi di fermenti politici e culturali che investono l'Europa intera.
Il giovane Schmidt fu partecipe di questo stimolante clima: nei suoi studi si incontrò, seppur brevemente, col maestro Bruckner, e nella sua attività di concertista venne a contatto diretto con Gustav Mahler e Schoenberg.

Dell'arrivo (pare, favorito da Brahms) di Mahler a Vienna in qualità di direttore nel 1897, Schmidt scrive: "Mahler irruppe nell'Opera di Vienna come un turbine"; effettivamente nei dieci anni in cui il compositore boemo fu direttore dell'Orchestra dell'Opera di Corte di Vienna egli portò con la sua personalità musicale una ventata di energico impulso. E' significativo ricordare che, pur non essendo Schmidt il primo violoncello dell'orchestra, egli era richiesto espressamente da Mahler negli assoli.

Nella sua attività cameristica, coltivata in opposta tendenza rispetto al sinfonismo dilagante, Schmidt era solito suonare in quartetto con Adler, un grande amico di Schonberg, che conobbe e con il quale mantenne un cordiale rapporto nonostante la loro grande differenza stilistica.
Docente (di pianoforte), Direttore e poi Rettore dell'Accademia Musicale di Stato, Schmidt non godeva di ottima salute, e soprattutto nell'ultimo periodo della vita, provato dalle malattie e da tristi vicende personali, abbandonò del tutto l'insegnamento; si spense nel 1939.

Come compositore, Schmidt non condivide con i suoi contemporanei una totale predilezione per l'opulenza dell'orchestrazione tardo-romantica, ed indugia spesso ad una maggior astrattezza del linguaggio strumentale.
Alla musica di Mahler Schmidt è in parte - come in certo modo tutti i musicisti contemporanei e posteriori - debitore, per quanto nella sua musica l'influenza di Bruckner sia la più evidente, e si ritrovino anche spunti riconducibili a Strauss per il lirismo raffinato e a Reger per la severità del contrappunto.

La sua produzione consta di quattro sinfonie, due opere, un oratorio, musica cameristica con una predilezione per gli strumenti a fiato, l'organo ed il pianoforte; proprio con un brano pianistico - la Toccata, del 1919 - si apre il programma odierno.
Ascolteremo poi la Quarta Sinfonia, giustamente considerata il capolavoro di Schmidt; composta nel 1933, al termine di un periodo tragico culminato, proprio in quell'anno, con la morte della figlia, il compositore la definì "Un Requiem per mia figlia". Il lavoro, monumentale per la forma e armonicamente ancorato al sistema tonale, si apre però ripetutamente a sviluppi innovativi nella sintassi del disegno musicale.

Nella produzione che Schmidt dedicò al pianoforte spiccano poi i bellissimi lavori che il musicista compose per Paul Wittgenstein, celebre pianista ebreo che, persa la mano destra in guerra, fu committente, dedicatario e primo interprete di molte composizioni per la sola mano sinistra, (tra cui spicca il celebre concerto di Ravel); ascolteremo uno dei due Quintetti per clarinetto, trio d'archi e pianoforte (mano sinistra) composti da Schmidt, quello in si bemolle maggiore.

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