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Viaggio in violoncello

in onda domenica 4 maggio alle ore 15,30

Viaggio in violoncelloAspetto accogliente, forma e dimensioni quasi umane, suono caldo e vibrante, tutto di questo strumento pare volerci mettere a nostro agio e ci spinge a fruirne liberamente... ne approfitteremo quindi oggi per usare il violoncello quasi come un mezzo di locomozione che ci porterà a spasso nel tempo attraverso la letteratura ad esso dedicata.

Gli Amati, i Gasparo da Salò, i Maggini - cioè le grandi famiglie di costruttori che alla fine del XVII secolo produssero pregiatissimi violini, sono ricordati anche per i loro preziosi violoncelli; nella sonata di Antonio Vivaldi che ascolteremo in apertura lo strumento è usato nella sua doppia veste, sia solistica che - come d'uso nel periodo barocco - di basso continuo.

Il lucchese Luigi Boccherini, che aveva imparato l'arte strumentale dal padre, è tra gli autori che hanno dato un maggiore impulso alla letteratura per il violoncello, essendone stato lui stesso un grande virtuoso; compositore massimamente prolifico di quartetti e quintetti, è tra i maggiori esponenti della musica strumentale e cameristica nel periodo in cui si andava affermando il classicismo viennese di Haydn e Mozart.

Tra le composizioni maggiormente impegnative per un violoncellista sono le Variazioni su un tema Rococò di Piotr Ciaikovsky, che considerava quest'opera tra le sue predilette; essa si articola in sette variazioni e si muove tra cantabilità estrema e virtuosismi funambolici; ne è interprete per noi un musicista che, per non solo per le eccelse qualità musicali ma anche per la sua profonda umanità è tra i musicisti più amati: il violoncellista Mstislav Rostropovich.

Il compositore svizzero Frank Martin dopo il 1957 abbandonò l'attività didattica cui tanto si era dedicato fino ad allora, concentrandosi sulla composizione con occasionali puntate concertistiche, tra cui alcune tournées come pianista in duo con un violoncellista; il suo concerto, composto tra il 1965 e il '66 ed eseguito l'anno seguente, lo volle dedicare al celebre virtuoso Pierre Fournier.

Tra le ultime generazioni di compositori ed interpreti si assiste ad una significativa riscoperta delle valenze polivoche del violoncello; oltre alla diffusione della musica dedicata al loro strumento, alcuni di essi hanno affiancato all'attività tradizionale una sfida verso le convenzioni (come Mario Brunello, che esegue le Suites di Bach in mezzo alla neve e collabora con artisti della più varia provenienza); ecco allora che l'uso del violoncello tocca generi non colti ed in modalità border-line.

Il siciliano Giovanni Sollima si è messo in luce per le sue sperimentazioni compositive e per le sue eterogenee collaborazioni, ma il substrato da cui proviene è quello di una saldissima preparazione; nel suo curriculum Ferrara, Abbado, Sinopoli, Gatti, Argerich, Kremer, i 12 Violoncellisti della Scala ma anche Alessandro Baricco, Peter Stein, Carolyn Carlson, Patti Smith, Philip Glass e Vinicio Capossela.

Alcune tra le ultime follie di Sollima sono le sue trascrizion, in cui la musica barocca si affiancano a Jimi Hendrix, ed una memorabile esecuzione del 2007, a - 20° su un violoncello tutto di ghiaccio, creato apposta per lui.

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