Nel corso di un'iniziativa dell'
Accademia della Crusca la presidentessa
Nicoletta Maraschio si è soffermata su un tema a lei molto caro ossia la
discriminazione di
genere attraverso l'uso delle
parole. Ecco quanto ha dichiarato: "
Resiste ancora, nella lingua italiana, una certa
discriminazione verso le donne". "Non si capisce perché il femminile di termini che indicano
professioni, per così dire, meno 'alte', come
infermiera,
operaia si usa tranquillamente, mentre se si passa a mestieri più, diciamo, 'elevati' come '
avvocato', '
ministro', si tende invece a
mantenere il
maschile anche se a rivestire tali ruoli sono
donne. Correttezza vorrebbe che si dicesse '
avvocatessa' e '
ministra'. Il problema è che certe
tradizioni sono
dure a morire, e forse, benché ultimamente qualcosa si stia già muovendo, per agevolare il processo di ammodernamento, occorrerebbe una maggiore
consapevolezza linguistica di genere da parte delle stesse donne".
Dal
14 al 16 novembre Firenze è stata teatro di una tre giorni ricca di
appuntamenti, in occasione della settima edizione della "
Piazza delle lingue" quest'anno incentrato su "
Lingua e diritti".
I temi degli
incontri erano infatti dedicati ad approfondire queste tematiche da diversi punti di vista: le parole della
discriminazione, la lingua come fattore di
integrazione politica e sociale,
diritto e letteratura e minoranze storiche e nuove
minoranze.
Gli incontri si sono svolti a
Palazzo Medici Riccardi, a
Palazzo Incontri e presso la sede dell'
Accademia della Crusca.
Per altre informazioni leggi la scheda sul nostro
sitoPer il programma click
qui