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L'eterna armonia: Frédéric Chopin (1810 - 1849)

in onda venerdì 26 marzo alle ore 20,00

L'eterna armonia: Frédéric Chopin (1810 - 1849)L'epoca d'oro della Polacca ha inizio nell'ottocento, e durerà per tutto il periodo romantico. In Polonia, oltre a Chopin, un posto preminente per quel che riguarda l'evoluzione di questo genere musicale spetta a Michal Kleofas Oginski, Jozef Kozlowski, Karol kurpinski e Jozef Elsner, maestro di Chopin e "padre della musica polacca".

La prima Polacca composta da Chopin risale al 1817, e tutte quelle scritte in questo periodo risentono delle opere dei compositori sopra citati. Le Polacche della maturità, nuovi nella concezione formale e musicale, sono dei poemi epici, nei quali l'autore evoca le gesta eroiche e le passate glorie della propria nazione. Schumann non esitò a definire, con il suo solito tono vivido, le Polacche di Chopin come dei "cannoni nascosti sotto i fiori".

Le 2 Polacche op. 26 furono completate nel 1835, anche se gli abbozzi della prima risalgono al 1832. Decisamente simile strutturalmente alle Polacche degli anni di Varsavia, la n. 1 in do diesis minore, si distingue per il tono eroico ed epico. La seconda in mi bemolle maggiore, presenta una cupa introduzione che si alterna a passaggi all'unisono e ad accordi sempre più sonori. I due temi canonici della prima e ultima sezione, incorniciano la sezione centrale che si muove in una sonorità in netto contrasto con quelle dell'esposizione e della ripresa.

Le Polacche op. 40, rispettivamente in la maggiore e do minore, vennero composte nel 1838, contemporaneamente alla Sonata in si bemolle minore op. 35. La prima nata forse a seguito della vittoria contro i Turchi ad opera degli Ussari del re di Polonia, reca il titolo apocrifo "Militare", per il carattere brioso, esuberante ed eroico che si percepisce sin dalle prime battute del brano. La seconda, venne composta a Valldemosa, ma nonostante sia meno conosciuta della prima, ha molti motivi d'interesse.

La Polacca n. 6 in la bemolle maggiore op. 53 "Eroica" è forse una delle composizioni più conosciute di Chopin. Si apre con un'introduzione consistente in una libera progressione armonica ascendente dall'effetto grandioso. Il primo episodio marziale, colpisce per il ripetersi di figure al basso, che danno l'impressione di colpi di timpano. Il secondo è interamente costruito su un basso discendente che si ripete come un "ostinato" per tutta la sua durata. Un ponte modulante conduce alla ripresa dell'episodio iniziale, concluso da una coda.

La Polacca n. 7 in la bemolle maggiore op. 61 reca il titolo "Polonaise-Fantasie" e risale agli anni della maturità dell'artista. Composta tra il 1845 e il 1846, questa Polacca ha una forma talmente libera che lo stesso Chopin fu incerto sul titolo da darle, anche se sostanzialmente la si può ricondurre alla classica forma ternaria della polacca. Dopo un'introduzione che vagamente sembra un recitativo per pianoforte solo (ricorda il primo tempo della Sonata n. 2 in re minore op. 31 di Beethoven), una prima sezione si fa largo esibendo ben tre temi, tra loro collegati da periodi di transizione. La seconda sezione bitematica, ha nel secondo dei due temi delle reminiscenze della prima parte e dell'introduzione. La ripresa si organizza attorno ai primi temi delle due sezioni precedenti, conclusa da un espressivo crescendo.

Frédéric Chopin (Wikipedia)

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