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Archivio Rai: Igor Stravinsky

in onda martedì 31 maggio alle ore 00,00

Archivio Rai: Igor StravinskyNon è possibile condensare o sezionare la figura e l'arte di Igor Stravinsky, uno dei geni musicali del '900, dopo il quale la musica non ha potuto far finta che nulla fosse accaduto: dice Bernard Deyries che "Stravinsky non si limita a voltare una pagina della storia della musica: la strappa".

Sensato allora appigliarci invece a quanto Stravinsky stesso ha lasciato con i suoi scritti: l'autobiografico Cronache della mia vita e la sua Poetica della Musica; non amava perdersi nel linguaggio delle parole e preferiva giocare con quello dei suoni, il grande musicista che nel 1936 accettò di raccontarsi per "Fissare dei ricordi", ma anche per "presentare al lettore la mia vera immagine e dissipare tutti i malintesi che sono sorti attorno alla mia opera e alla mia persona."; sia ciò sufficiente a spronare la nostra curiosità nel conoscere meglio una delle personalità musicali più ricche del secolo scorso.

Abbiamo la netta sensazione che, contrariamente alle indicazioni generiche dei libri di Storia della Musica (secondo i quali la produzione stravinskiana sarebbe inequivocabilmente tripartita) non serva alcuna catalogazione - secondo la quale le opere proposte oggi sarebbero da definire come Neoclassiche - e che l'opera di Stravinsky si sviluppi libera, nel corso della lunga vita del compositore (1882 - 1971), come opera di un grande artista che non disdegna alcun genere di stimolo o di sollecitazione, che provenga dal passato o dal presente o che sia proiettato verso il futuro; "Abbiamo un dovere nei confronti della musica: inventarla", e l'invenzione prevede estro, creatività, cultura, convinzioni e autonomia.

Il violinista Samuel Dushkin collaborò con Stravinsky nella stesura di alcune parti del Concerto per violino in re maggiore che gli venne dedicato nel 1931; strutturato in quattro movimenti - Toccata, Aria I, Aria II e Capriccio - riecheggianti arcaiche tradizioni, il Concerto pare una sfida globale per l'esecutore; lo ascolteremo oggi in una registrazione del 1982 tratta dai nostri archivi, dal violino di Silvia Marcovici e dall'Orchestra Sinfonica di Milano della RAI diretti da Riccardo Chailly.

Gli ascoltatori più affezionati alla Filodiffusione riconosceranno nel suo incipit uno degli identificativi del nostro Canale; la Sinfonia di Salmi per coro e orchestra vide la luce nel 1930, su commissione di Serge Koussevitzky, ed il compositore, che da tempo meditava di scrivere un pezzo sacro di ampie dimensioni, sviluppò così le sue ricerche in merito: "Nel mio pensiero la sinfonia avrebbe dovuto essere un'opera di grande sviluppo contrappuntistico e, a questo scopo, occorreva ampliare i mezzi a mia disposizione. Finalmente fermai le mie ricerche su un complesso corale e strumentale in cui i due elementi si trovassero allo stesso livello senza alcun predominio dell'uno sull'altro"; ascolteremo questa preziosa composizione dall'Orchestra e Coro di Milano della RAI diretti da Ernest Bour in una registrazione del 1984.

Vogliamo naturalmente che a concludere queste annotazioni sia ancora lo stesso Stravinsky: "La maggior parte delle persone ama la musica in quanto si propone di trovarvi delle emozioni quali la gioia, il dolore, la tristezza, un'evocazione della natura, lo spunto per sognare o ancora l'oblio della "vita prosaica". Vi cerca una droga, un doping. Non ha importanza se questo modo di capirla venga espresso direttamente o attraverso un velo di circonlocuzioni artificiose. Sarebbe ben poca cosa la musica, se fosse ridotta a una simile destinazione. Quando la gente avrà imparato ad amare la musica in sé e per sé, quando l'ascolterà con un altro orecchio, il suo godimento sarà di un ordine ben più elevato e più potente e tale, allora, da permetterle di giudicare la musica su un altro piano e di rivelarle il suo intrinseco valore."

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