Durante il periodo pasquale è quasi inevitabile l'incontro con la musica di Johann Sebastian Bach, che al mistero della morte e risurrezione di Cristo ha dedicato alcune delle sue opere più importanti.

Caratterizzata da una struttura pressoché operistica incastonata in una cornice oratoriale e narrativa, la Passione è una composizione in cui confluiscono istanze didascalico-edificanti e momenti di altissima drammaticità.

Il gioco di alternanze tra soli e coro viene per così dire "guidato" dal narratore che - privato dell'espressività propria di arie e ariosi - collega i momenti musicali più significativi con piccole parti recitative, basate sulle formule canoniche dell'armonia del tempo.

Quello che potrebbe sembrare un'arida sequela di pezzi chiusi diviene in Bach un percorso poetico e soprattutto interiore profondo e intenso; nel racconto della Passione di Cristo il fedele rivive e condivide i momenti più dolorosi - e per questo più umani - della storia evangelica.

Di tre anni anteriore a quella, più nota, ispirata al testo di S. Matteo, è la Passione secondo S. Giovanni composta nel 1724; entrambi questi monumenti dell'opera bachiana vengono proposti a Milano dalla Società del Quartetto.

La Passione Secondo Matteo verrà eseguita a maggio da tre cori universitari americani guidati dal fondatore del Bach Collegium Japan, Masaaki Suzuki, mentre a presentare la Johannes-Passion durante la Settimana Santa sarà uno degli interpreti storici della musica di Bach, Ton Koopman, che martedì 19 aprile sarà alla testa dell'Amsterdam Baroque Orchestra & Choir.

Tra i solisti il basso Klaus Mertens, ad oggi l'unico cantante ad aver eseguito dal vivo e in registrazione l'integrale delle opere vocali di Bach.

Agli studenti delle scuola e delle università è riservata la prova aperta pomeridiana condotta da Oreste Bossini, mentre il concerto verrà registrato da RAI Radio 3.