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Convitato di pietra, il

opera di Aleksandr Sergeevic Dargomyzskij

Il convitato di pietra, opera in tre atti e quattro quadri di Aleksandr Sergeevič Dargomyzskij dalla tragedia omonima di Aleksandr Puskin. Incompiuta e portata a termine da César Antonovič Cui.

Prima rappresentazione, postuma: Pietroburgo, Teatro Mariinskij, (16)28 febbraio 1872
Orchestrata nuovamente da Nikolaj Rimskij-Korsakov.
Prima rappresentazione: Mosca, Teatro Bolsoj, 18 dicembre 1906
Personaggi: Don Zuan (T), Leporello, suo servitore (B), Donna Anna (S), Don Carlos (Bar), Laura (Ms), un monaco (B), due ospiti (T,B), la statua del Commendatore (B), ospiti di Laura.


L'opera , rimasta incompiuta alla morte dell'autore nel 1869, fu completata da Cesar Kjiui e orchestrata da Rimskij-Korsakov. La "prima" suscitò molto scalpore, tanti i detrattori ma tanti anche i sostenitori, fra i quali Kjiui, a difesa della nuova concezione dell'opera dove parola e musica sono sullo stesso piano di importanza. L'opera, nella nuova redazione considerata oggi quella definitiva, andò in scena al Teatro Bolscioi di Mosca il 19 dic. 1906. Si ricordano altri allestimenti celebri: a Pietroburgo, Teatro Mariinskij nel 1917, la ripresa dell'opera al Maggio Musicale Fiorentino nel 1956 e alla Piccola Scala di Milano nel 1983.


La trama.

Atto primo, quadro primo. Rientrato di nascosto dall'esilio, dove era stato mandato per l'omicidio del Commendatore Don Alvaro, Don Zuan, in compagnia del fido servitore Leporello, si ferma fuori del recinto di un monastero alle porte di Madrid. È sera e di fronte alla sua città ripensa al passato, ricorda Ines, una delle sue amanti ora defunta. Da un monaco viene a sapere che la vedova del Commendatore, Donna Anna, viene tutte le sere a piangere sulla tomba del marito. Vedendola, velata e chiusa nel suo lutto, Don Zuan decide di rivederla, avvicinarla.

Quadro secondo. La cantante Laura sta cenando in casa sua, circondata da amici. Uno dei suoi spasimanti, don Carlos, fratello del Commendatore ucciso, le ricorda l'antico amore, mai dimenticato, per Don Zuan. Un colpo alla porta: è Don Zuan in persona. Don Carlos lo affronta, ne nasce un duello: Don Carlos viene ucciso. Don Zuan fugge.
Atto secondo. Travestito da monaco, Don Zuan penetra nel cimitero del convento e avvicina Donna Anna, presentandosi a lei come Don Diego de Calvado. La seduce con appassionate parole e riesce a farsi dare un appuntamento la sera successiva, in casa di lei. Esaltato dal successo, ordina a Leporello di invitare la statua del Commendatore a fare la guardia alla porta di Donna Anna, quando lui sarà da lei al convegno amoroso. Con stupore ed orrore, la statua annuisce.
Atto terzo. Giunto all'appuntamento, Don Zuan dichiara il suo amore a Donna Anna e le rivela la sua vera identità. La donna non lo respinge, anzi accetta di dargli un bacio di perdono e di amore. In quell'istante si ode un colpo alla porta: è la statua del Commendatore che ha accettato l'invito, afferra Don Zuan e lo trascina all'inferno.


Note tratte da il Dizionario dell'Opera, a cura di Piero Gelli, Milano, Baldini&Castoldi, c1996, p. 252-253)
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