E se rimani, stavolta è per sempre.
Non ti chiederò conto di questi giorni duri
Della tua voglia di immaginare qualcosa di diverso
Lontano da quello che abbiamo costruito assieme.
Non insisterò su quella tua smania
di scegliere ogni volta un tuo metro di misura personale
sempre diverso dal mio:
i pollici, le libbre, le pinte, le miglia.
Sì, saprò accettare la tua moneta bizzarra
con i due pence più grandi di una sterlina
ma che ne valgono un cinquantesimo.
E non mi importa se quando sarai di cattivo umore
mi rinfaccerai ancora i tempi di tua nonna Vic,
quando un pence valeva un duecentoquarantesimo
e un farthing un novecentosessantesimo di pound.
Se rimani, stavolta è per sempre.
Io continuerò ad ascoltare le tue canzoni
raggiungendoti con la Oyster Card o con quei tuoi taxi neri
per farti visita nel verde o lì al museo,
sorseggiando quell'aperitivo un po' sfizioso,
per poi andare a Stamford Bridge o in trasferta all'Old Trafford.
Ma toccherà a te dimostrare che la mia attesa non è stata vana.
Non ti dico solo che la domenica sera ci sono i sacchi da portare fuori,
ma se torni, ci sarebbe anche un discorso Schengen da affrontare
e poi un discorso euro una volta per tutte.
E il pollice, per quanto mi riguarda,
te lo lascerei usare solo per fare l'autostop.
Ah, a proposito di auto:
Se rimani, il volante lo mettiamo a sinistra.