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Protagonisti: Marco Rogliano

in onda mercoledì 4 novembre alle ore 21,00

Protagonisti: Marco Rogliano A guardarlo ricorda un pò Paganini, emblematico nume tutelare di ogni violinista che si rispetti: anche Marco Rogliano è magrissimo e il suo corpo pare quasi proseguire e completarsi nello strumento; suonando, il suo sguardo si anima di una vita intensa e lontana, di un altrove che certamente esiste per chiunque ami l'arte dei suoni.

Nato nel 1967, Marco è un musicista italiano di cui possiamo essere fieri; avviato giovanissimo allo studio della musica, assai presto vince Concorsi italiani (Roma, 1987) ed Internazionali (Helsingborg in Svezia, dove esegue il Concerto di Sibelius nel 1989), perfezionandosi con Ruggero Ricci, Riccardo Brengola e Salvatore Accardo, che saranno tra i suoi mentori e collaboreranno con lui in formazioni cameristiche: Accardo lo vorrà come Primo Violino nell'Orchestra da Camera Italiana da lui ricostituita nel 1996, apprezzandone le "qualità tecniche e musicali assolutamente particolari".

L'interprete si è esibito in veste solistica e con orchestra in importanti teatri in Italia (Milano, Roma, Napoli..) e all'estero (Monaco di Baviera, S. Pietroburgo, Mosca e Tokyo), debuttando nel 2003 alla Carnegie Hall di New York; 5 stelle sono in genere il punteggio massimo dato dai critici nelle recensioni, e Rogliano ne ha collezionato davvero tante, attribuitegli da riviste prestigiose come Le Monde de la Musique, Classic CD, l'American Records Guide, CD Classica, Amadeus, che lo pongono "in cima alla lista dei più grandi interpreti" per la "formidabile tecnica e persuasiva musicalità".

Nel programma di oggi il violinista romano dà un saggio del suo repertorio, la cui varietà è espressione di una natura attenta e curiosa; Giuseppe Tartini è il generoso musicista istriano, ricordato soprattutto per il suo celebre Trillo del diavolo, di cui ascolteremo la Sonata XII per violino e basso continuo - qui il violoncellista Federico Ferri.

Nelle molteplici possibili combinazioni strumentali delle varie formazioni cameristiche, il duo per violino e viola è tra le più rare e particolari; affinità timbrica, analogia tecnica, unico linguaggio in cui l'uno strumento non prevale sull'altro, questo organico richiede un equilibrio delicatissimo e grande intesa tra i due interpreti; esempio di questa combinazione sonora è il Duo concertante op. 5Alessandro Rolla, compositore lombardo che fu Capo d'Orchestra alla Scala di Milano per trent'anni dal 1803, concertista e virtuoso cui molto devono la tecnica strumentale - soprattutto violistica - e la definizione dell'autonomia stilistica italiana; con il violino di Marco Rogliano colloquia brillantemente la viola di Luca Sanzò, altro interprete di prim'ordine del panorama nazionale, nella loro preziosa incisione del 2003.

I 24 Capricci op. 1 di Niccolò Paganini rappresentano senz'altro la vetta ideale di ogni strumentista ad arco; Rogliano, secondo italiano dopo Accardo, ha registrato integralmente questa raccolta nel 2001 in un cd considerato dalla critica una summa interpretativa ideale e rivoluzionaria da cui ascolteremo i primi 12 numeri.

Nella discografia di Rogliano troviamo anche alcune autentiche riscoperte, come quella della musica del torinese Luigi Maurizio Tedeschi (del quale si parla nel nostro magazine del 17 novembre 2004) di cui il violinista esegue con Antonella Ciccozzi la Fantasia per violino e arpa.

Marco Rogliano si contraddistingue per il suo profondo interesse verso la musica del nostro tempo: molti compositori viventi hanno scritto per lui, e il violinista esegue abitualmente in concerto brani contemporanei; lo ascolteremo in Per Mattia, breve composizione per violino solo di Salvatore Sciarrino; a conclusione del programma un altro assolo paganiniano, Caprice d'adieu.
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