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DICEMBRE 2016


A tutta la redazione di Uomini e Profeti un sincero augurio di Buon Natale e un grazie per l'alimento buono che sempre ci date e che alimenta la speranza, la gioia e la visione.
Un abbraccio affettuoso a te, Gabriella cara.
Gloria Rossi
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Cara Redazione,
ascolto da molti anni "Uomini e Profeti", trasmissione dalla quale ho tratto molti stimoli e spunti di approfondimento e che mi ha fatto conoscere alcuni personaggi straordinari.
Vi ringrazio in modo particolare per avermi fatto conoscere, diversi anni fa, Paolo De Benedetti, che purtroppo non ho mai avuto la fortuna di incontrare personalmente (nonostante alcune amicizie comuni), cosa della quale mi rammarico molto. Ma grazie ai vostri podcast, ai video presenti in rete e ai suoi agili e profondi libri, ho avuto modo di apprendere alcuni aspetti del suo pensiero e della sua personalità che oggi posso dire essermi molto cari e preziosi (come l'importanza del "forse", del "se si può dire", del "non so" e tanti altri ancora). Da molto mi interesso di ebraismo, ma certamente le chiavi di lettura di Paolo De Benedetti mi hanno aperto prospettive nuove e feconde.
Il comune amore per gli animali, e per i gatti in particolare, me lo hanno poi fatto apprezzare ancora maggiormente. Credo che la formulazione di una teologia degli animali (e più in generale di una filosofia e di una teologia della natura rinnovate),  sia un compito ormai ineludibile. La traccia lasciataci da Paolo De Benedetti  è in questo senso un contributo esemplare della massima importanza. Ma ciò che ricorderò di lui con maggior affetto credo saranno la sua voce, la gentilezza dei suoi modi, la sua umiltà umana e intellettuale.
Grazie a Paolo De Benedetti e grazie a Gabriella Caramore e a tutta la redazione per le belle trasmissioni di questi anni, che certamente risentirò di tanto in tanto come stimolo alle mie ricerche e riflessioni personali, con una commozione paragonabile, credo, al riascoltare la voce di un amico caro,  di un nonno saggio, di un affezionato maestro scomparso.
Alberto Gazzola

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Cara Gabriella,
la trasmissione di ieri dedicata a Paolo De Benedetti  e il ritorno del suo nome in quella di stamattina hanno come apparecchiato una tavola dove chi vuole porta da bere, e anche la sete sono anch'io tra questi - a riconoscere il prezioso e misterioso reticolo di legami, incontri (si tratti di persone o di letture)  che l'ascolto di Uomini e Profeti ha nel tempo tessuto e sostenuto - e a ringraziare il 'tolle et lege' destinato a me, me lo sono sentita dire da Paolo e Paolo l'ho cercato e incontrato dopo una lunga familiarità con la sua voce che veniva dalla tenda aperta di Uomini e Profeti
Sia il suo ricordo in benedizione
Giusi
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Cara redazione,
volevo ringraziarvi di avermi fatto incontrare Paolo De Benedetti fin dagli anni dell'università. Debbo a voi e solo a voi questo incontro. Pur avendolo incontrato una sola volta di persona (ma fu un incontro vero, personale, come lui sapeva fare), non credo di esagerare se dico che ci sono veramente poche persone cui debbo altrettanto. Forse sarei un'altra persona se non lo avessi incontrato. Di questo non cesserò mai di esservi grato. E il nostro è un lutto comune, forse meno triste che in altri casi, nonostante tutto, perché lo stupore e la gratitudine di averlo conosciuto continuano. Anche senza tirare in ballo la vita oltre la morte infatti, uomini come lui non muoiono, passano solo a un'altra forma dell'essere. Siamo tutti commossi dunque, ma non disperati, perché continueremo a sentirlo con noi ogni volta che accarezzeremo un gatto o incontreremo lo sguardo di un cane o di un asino. E sì, se persino oggi riusciamo a lasciarci sedurre dal sospetto che da qualche parte possa ancora esistere un Dio, è solo grazie a uno di questi trentasei giusti. E' per me certissimo che Paolo De Benedetti fosse uno di loro.

Vostro Emiliano Ranocchi

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Sono davanti ai tanti libri di Paolo De Benedetti che mi hanno aiutato in questi anni e che grazie a "Uomini e Profeti" ho potuto conoscere; sarebbe bello fare un ricordo in trasmissione di Paolo De Benedetti, ora che ci ha lasciato, un caro saluto.
Andrea Lopes Pegna
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Sono rimasto addolorato nel sapere che il caro Paolo De Benedetti, tante volte ospite della vostra trasmissione, ci ha lasciato ieri. Lo ricordo con affetto, pur non avendolo conosciuto personalmente, per il suo sguardo tenero verso tutta la natura creata dal Signore, e per la sua visione profonda dell'eredità comune che lega cristiani ed ebrei.  
Claudio Conforti
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Un grazie sentito e riconoscente per tutta la ricchezza di pensieri e suggestioni con cui nutrite le nostre domeniche.
Elisabetta e Gigi Garelli 
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Volevo ringraziare la redazione per l'utilissimo ciclo sul Diritto Islamico.

Assieme alla puntata su Dossetti di oggi, mi fanno pensare al fatto che forse avremmo bisogno noi "occidentali" di una riflessione più approfondita sul nostro Diritto. Non so se "Uomini e Profeti" sia la trasmissione adatta, perciò vi chiedo di allargare il mio invito a tutta radio 3.
Dopo un anno passato a riflettere sull' Utopia, sarebbe bello inaugurare il prossimo anno con il filo conduttore della riflessione sul  Diritto e sulle "fondamenta" laiche (se davvero sono tali) della nostra democrazia.
Grazie ancora.
Alice 
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Salve, pur avendo apprezzato il formato storico di Uomini e Profeti, gradisco il cambiamento e le novità continue con cui state rigenerando il programma. Già la stagione scorsa la presenza di Brunetto Salvarani l'avevo trovata particolarmente interessante, ma anche alcune puntate dall'estate scorsa sono state davvero notevoli.

In quest'ultimo anno avendo cambiato lavoro mi trovo a spostarmi maggiormente in auto per cui trovo utile scaricarmi i podcast e ascoltarmi e riascoltarmi le trasmissioni. Molto belli i dialoghi di Armando Bonaiuto (in particolare quello sull'eremo urbano e sul perdono) ma anche quelle di Flaminia Morandi. Cacciari davvero grandi lezioni anche perché ha svolto un percorso nelle tre lezioni che si è evoluto con rigore e grande fascino.
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Complimenti vivissimi e grazie per il prezioso lavoro che proponete e per le prospettive culturali e sociali che raccontate e alimentate.
Francesco Maule
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Brindo con champagne (o magari con semplice acqua) al ritorno di Gabriella Caramore.
Tutta un'altra storia: stavo per abbandonare la trasmissione.
Per piacere, dottoressa Caramore, non abbandoni il microfono.
Almeno per una volta alla settimana.
Grazie
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Credo che il profeta musicale dei nostri tempi sia Arvo Part, con la sua disperazione e speranza assieme.
Andrea Furin
Padova

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