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Ritratto d'autore: Giuseppe Martucci

in onda martedì 21 settembre alle 10,30

Ritratto d'autore: Giuseppe MartucciNegli anni in cui in Italia imperava il melodramma, Martucci fu uno dei pochi esponenti del sinfonismo italiano. Considerato come compositore un continuatore della linea Beethoven-Schumann-Brahms e influenzato dalle opere di Wagner, Giuseppe Martucci (Capua, 6 gennaio 1856 - Napoli, 1 giugno 1909) rivolse la sua attenzione alla produzione sinfonica straniera, soprattutto a quella tedesca, contribuendo per primo in Italia al risveglio dell'interesse per la musica strumentale nel periodo tardo romantico.

La critica che gli è stata rivolta in passato è stata proprio quella di non aver saputo rinnovare la musica strumentale basandosi sulle tradizioni nazionali. Eppure oggi l'interesse per l'opera di Martucci ha trovato un nuovo impulso.

Figlio di un trombettista, fu un bambino prodigio: a soli otto anni teneva concerti al pianoforte, suscitarono l'entusiasmo di Anton Rubinstein e di Franz Liszt . Insegnò dal 1880 nel Conservatorio di Napoli, in seguito venne nominato direttore in quello di Bologna e poi ancora di quello di Napoli. Tra i suoi allievi figura anche Ottorino Respighi.

Notevole anche la sua attività in veste di direttore d'orchestra. In particolare diresse la "prima" italiana di Tristano e Isotta di Wagner a Bologna nel 1888. E il più importante direttore d'orchestra dell'epoca, Arturo Toscanini, è stato il più str [Giuseppe Martucci] enuo sostenitore della sua musica.

Ad apertura di programma ascolteremo il Trio per pianoforte, violino e violoncello n. 2 in mi bemolle maggiore op. 62, una delle pagine che mostrano la qualità musicale dell'attività di Martucci anche in campo cameristico, come nel caso del Quintetto in do per archi e pianoforte.

Un altro sostenitore dell'opera musicale di Giuseppe Martucci fu il compositore Gian Francesco Malipiero, che riconobbe nella Sinfonia n. 2 in fa maggiore op. 81, ultimo brano del programma odierno, l'inizio del rinnovamento della musica non operistica italiana.

Eseguita per la prima volta a Milano l'11 dicembre 1904 sotto la bacchetta dello stesso compositore, la sinfonia in quattro movimenti presenta numerose affinità con le sinfonie di Johannes Brahms e sviluppa un serrato gioco strumentale, grazie a un'abile orchestrazione dalle sonorità morbide e leggere.

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